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Truffe in strada: ecco come difendersi

L'ultima frontiera delle truffe sembra essere quella della strada: dopo la truffa dello specchietto ecco farsi strada quella del finto investimento.

E' successo una decina di giorni fa in piazza Santa Teresa a Como: un uomo ha finto di essere investito da un'auto che stava uscendo in retromarcia da un parcheggio. L'uomo ha rifiutato i soccorsi e ha chiesto invece soldi alla donna al volante per chiudere la faccenda.
Gli è andata male: proprio in quel momento, infatti, è passata una pattuglia in borghese della polizia locale di Como che si è subito insospettita per l'atteggiamento dell'uomo.
Il suo tentativo è stato infine smascherato dalle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza di un negozio.

Episodi del genere, però, cominciano a diventare frequenti.

Ecco allora i consigli di Aurelio Giannini, commissario capo della polizia locale di Como, per difendersi.

Cosa fare

Se si rimane coinvolti in incidenti stradali in cui l'altra parte insiste per ricorrere a procedure "non ordinarie", quali possono essere la constatazione amichevole o il rilievo da parte delle forze dell'ordine, chiamare subito i soccorsi (vigili o 118): ciò farà desistere i malintenzionati che, avendo simulato l'infortunio, non hanno alcuna intenzione di essere identificati.

Diffidare di quanti chiedono immediatamente un risarcimento danni e il pagamento di una somma di denaro.

Se la persona è insistente e i toni aggressivi cercare di coinvolgere immediatamente altre persone nelle vicinanze, stando attenti che non si tratti  di complici, e chiamare i soccorsi.

Fare attenzione se la dinamica dell'incidente appare strana, quasi fulminea, quando cioè si ha la sensazione di non aver commesso le manovre che vengono contestate.

Verificare la presenza o meno di elementi che normalmente compaiono dopo un investimento, come segni nella carrozzeria, vestiti lacerati o ferite.

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