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Vitasnella Cantù, liberi tutti. Il capitano Abass verso l'addio

Giornata di saluti quella di oggi per la Vitasnella Cantù: la squadra infatti questa sera si ritroverà a cena un’ultima volta per poi salutarsi. Domani molti giocatori saliranno sull’aereo e torneranno dalle proprie famiglie. Con loro ovviamente...

Giornata di saluti quella di oggi per la Vitasnella Cantù: la squadra infatti questa sera si ritroverà a cena un’ultima volta per poi salutarsi. Domani molti giocatori saliranno sull’aereo e torneranno dalle proprie famiglie. Con loro ovviamente anche coach Bazarevich che in una conferenza stampa ha salutato e raccontato della sua esperienza brianzola: “Non è stato sicuramente semplice il mio compito in questi mesi qui a Cantù. Ho provato ad inculcare ai miei giocatori delle nozioni per me fondamentali, ma qualcuno non ha capito fino in fondo cosa chiedessi. Mi sono trovato comunque bene, l’Italia è un paese veramente magnifico e l’affetto dei tifosi è stato grandioso sempre, e li voglio ringraziare”.

Poi il russo parla del suo rapporto con Gerasimenko: “Non è facile lavorare con lui e averlo dietro la panchina tutte le partite, ma lui è fatto così, crede talmente tanto in questo progetto che ci mette tutto se stesso. Non so se sarà un addio o un arrivederci, ora però sono concentrato per fare bene con la Russia, dove anche lì avrò molta pressione”.abass

Quella di ieri sera è stata l’ultima partita al Pianella per molti giocatori con la maglia biancoblù. Ma ciò che farà più male sarà decisamente non vedere più il capitano Awudu Abass, che, dopo la crescita esponenziale di quest’anno, andrà a vestire, molto probabilmente la maglia bianco-rossa di Milano che da tempo l’aveva nel mirino. Il ragazzo è diventato un giocatore vero, completo, e i cugini dell'Armani gli hanno messo gli occhi addosso già da qualche mese. Non solo i milanesi sono però alla finestra: voci dicono infatti che anche alcune squadre all’estero si stiano interessando al comasco. Ad Abass certo non si può rimproverare nulla dal momento che ha lottato fino all’ultimo per la maglia di Cantù; si è allenato duramente, ha sofferto, ha aspettato il suo momento e infine è diventato un giocatore di primissimo livello grazie al lavoro e all’amore per la pallacanestro. Ma non vederlo più al Pianella con la maglia di Cantù sarà decisamente una brutta cosa

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