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Le pagelle di un Calcio Como "senza senso". E senza (quasi) più speranza

Difficile commentare, anzi, dare un senso alla prestazione del Como nella sfida casalinga contro il Cesena. Parafrasando Vasco Rossi, si potrebbe riassumere il tutto con “Voglio trovare un senso, un senso a questo Como, anche se questo Como, un...

Difficile commentare, anzi, dare un senso alla prestazione del Como nella sfida casalinga contro il Cesena. Parafrasando Vasco Rossi, si potrebbe riassumere il tutto con “Voglio trovare un senso, un senso a questo Como, anche se questo Como, un senso non ce l'ha...”. Se la matematica ancora non condanna la squadra azzurra alla retrocessione, l'ambiente inizia lentamente a rassegnarsi ad un destino che solo l'aritmetica tiene ancora lontano.

Se è vero che la speranza è l'ultima a morire, il Como, dopo aver subito l'ennesima rimonta di questo campionato (14°, fate voi i conti!), le ha praticamente puntato alla tempia un revolver caricato a pallettoni.

Al Sinigaglia va in scena la partita della speranza: Como disperatamente affamato di punti per continuare a “dare un senso” alla sua stagione, Cesena determinato a riscattare lo scivolone casalingo contro la Salernitana e continuare a cullare il sogno spareggi per la Serie A. Festa ripropone l'11 della trasferta pontina, con Cassetti al posto dell'infortunato Giosa; Cesena in campo con uno spregiudicato 4-3-3, che si trasforma in un 4-4-2 in fase di copertura. Mossa azzeccata quella di mister Drago, tecnico dei romagnoli, che imbriglia la manovra azzurra, con Kone e Kessie in pressing asfissiante sui palleggiatori lariani in mezzo al campo, mentre Djuric e Ciano vanno ad ostacolare la retroguardia azzurra, rompendo così il fraseggio tra i due reparti. Nonostante la superiorità tattica del Cesena, non si registrano particolari apprensioni dalle parti di Scuffet, infatti, appena il Como mette la testa fuori dal guscio, lascia il segno: Bessa recupera palla in mezzo al campo e, dopo uno scambio nello stretto con Pettinari dal limite dell'area di rigore, con un colpo da biliardo batte Agliardi.

A sorpresa, Como in vantaggio e vicinissimo al 2-0 con Ganz, ma la manovra azzurra è lenta, impacciata e scarsamente supportata dalla squadra, con Ambrosini e Marconi che non escono mai dalla propria retroguardia e Fietta che si fossilizza sulla metà campo, così che la difesa romagnola disimpegna senza grandi affanni. Drago legge bene la situazione e cambia all'intervallo: fuori Falco e Kessie, dentro Ragusa e Rosseti, passando dal 4-3-3 al 4-2-4. Partita che diventa subito frizzante: il Cesena si sbilancia in avanti alla ricerca del pareggio, concedendo così metri per le ripartenze azzurre. I Lariani spariscono dal campo al 7 minuto del secondo tempo, dopo che Ganz manca il colpo del K.O. sparando addosso ad Agliardi in uscita. Sarà forse per sufficienza, o per superbia: sta di fatto che, proprio nel momento migliore per il Como, si accende il Cesena: nel giro di 60 secondi, Perico ribalta la partita finalizzando al massimo una ripartenza fulminea su un calcio d'angolo in favore degli azzurri, poi Djuric trafigge Scuffet con un destro chirurgico. Como che tracolla psicologicamente e scompare dal campo, consegnandosi completamente nelle mani dei romagnoli, che, prima di segnare il definitivo 1-3 al 93', andranno al tiro altre dieci volte.

Prestazione che di fatto azzera le speranze azzurre di mantenere la categoria. Il Como dovrebbe recuperare 10pt nelle restanti 11 giornate per raggiungere i playout, vincendo, a conti fatti, almeno 4 o 5 partite; difficile ma non impossibile, se non fosse che, in 31 giornate di campionato, la squadra azzurra abbia fatto bottino pieno in sole tre occasioni.

Marcatori: Bessa 35'pt. Perico 19'st, Djuric 20'st, Rosseti 45'+3'st.

Ammoniti: Falco 40'pt, Marconi 44'pt. Lucchini 7'st, Ambrosini 23'st, Ragusa 34'st, Sensi 44'st.

Espulsi: -

Note: Angoli Como 3, Cesena 5. Recupero: 1t, 1 min; 2t, 3 min.

Spettatori: 1.828; Spettatori abbonati: 1.370; Spettatori Ospiti: 249. Totale spettatori:3.198 .

Pagelle

SCUFFET: 5,5 reattivo nel primo tempo su Capelli. Poco convinto sulla conclusione (centrale) di Perico che vale l'1-1 ospite. Ha poche colpe sulle reti di Djuric e Rosseti. MARCONI: 5 poco presente in fase di spinta. Anche lui ha poche colpe sulle reti ospiti che arrivano dall'altra fascia. CASSETTI: 6 uno degli ultimi ad arrendersi. Paga a caro prezzo il black-out azzurro quando viene lasciato da solo con Casasola ad opporsi alla furia del cavalluccio marino. CASASOLA: 6,5 nonostante le tre reti subite dal Como, è uno dei migliori in campo. Muro invalicabile nel primo tempo, quando fa suo ogni pallone che giunge in area di rigore. Come Cassetti paga a caro prezzo la défaillance della squadra azzurra. AMBROSINI: 4,5 nel primo tempo soffre molto la pressione di Djuric e Kessie, limitandosi solo alla fase di copertura. Nella ripresa si fa sorpendere dalla doppia ripartenza romagnola, lasciando Cassetti e Casasola da soli a proteggere Scuffet. FIETTA: 5 in apnea per tutta la partita. Falco e Kone non gli concedono tregua, così che il mastino azzuro viene ingabbiato. (42'st CRISTIANI: SV) BESSA: 5,5 cerca continuamente la profondità e lo scambio con Pettinari e Ganz. Suo lo spunto che vale l'1-0, ma dopo la sfuriata del Cesena sparisce dal campo. BARELLA: 5 bene l'intesa con Bessa nonostante il pressing romagnolo. La combina grossa con il suo compagno di reparto su calcio d'angolo, dando il là alla quattordicesima “remuntada” stagionale. GHEZZAL: 4,5 da lui ci si aspetta sempre qualcosa in più. Gioca troppo sul velluto, irei in mezzo al campo serviva un muratore più che un pittore. (26'st LANINI: 5,5 dai suoi piedi passa l'unica reazione del Como dopo la seconda rete del Cesena) PETTINARI: 6,5 fa un lavoro sporco per tutti i 90 minuti, pressando senza sosta la difesa romagnola.

GANZ: 5,5 pochi palloni giocabili per il bomber del Como. L'unico che gli arriva è di quelli pesanti, ma Agliardi gli chiude lo specchio.

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