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Martedì, 16 Aprile 2024
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Addio sogni di gloria. Cantù perde a Roma

La gara di oggi non ha avuto mai storia, ma rimane il rammarico per le occasioni di gara 1, gara 2, ma soprattutto per gara 6 di 48 ore fa al Pianella quando i ragazzi di Tinchieri hanno spiegato il match ball davanti al proprio pubblico. Ieri a...

La gara di oggi non ha avuto mai storia, ma rimane il rammarico per le occasioni di gara 1, gara 2, ma soprattutto per gara 6 di 48 ore fa al Pianella quando i ragazzi di Tinchieri hanno spiegato il match ball davanti al proprio pubblico. Ieri a Roma, come detto, non c'è stata partita: i canturini a corto di benzina e molto, molto meno determinati degli avversari, sono andati subito sotto nel punteggio e non hanno più avuto le gambe e la testa necessari per recuperare. Una serata complicata soprattutto per i lunghi, sistematicamente dominati sotto canestro da un Lawal in grande spolvero. Bene Aradori e a tratti Ragland, mentre poco o nulla è arrivato da Leunen. La stagione, dunque, si chiude qui, con una semifinale scudetto che ha comunque un peso specifico di non poco conto, ma che, per come si erano messe le cose dopo l'impresa di Sassari, lascia parecchio rammarico.

L'inizio della partita è tutto targato Virtus Roma, Cantù dopo un paio di attacchi confusionari con 2 palle perse consecutive, è subito costretta a rincorrere e il risultato dopo appena 3 minuti è di 9-2 per i padroni di casa. Tegola per Andrea Trinchieri che dopo pochi minuti deve subito cambiare gli schemi tattici, infatti Joe Ragland commette due falli. Una bomba di Leunen al 5' riporta i brianzoli a ridosso di Roma, sull'11-9. Tabu entra in campo, e mette subita la firma, con due palloni recuperate, un assist ed una tripla. Il primo quarto termina dopo un sostanziale equilibrio, come giustamente deve essere una gara 7 di playoff, il tabellone alla fine del primo quarto di gioco dice 18-16 per la virtus Roma.

Il secondo quarto inizia con un break di 8-0 per i romani che con due triple ed un canestro di Datome cercano di scappare sul +10. Cantù in attacco sembra non essere lucida, facendo una fatica pazzesca a trovare la via del canestro, infatti al 4' del secondo quarto, i canturini non hanno ancora trovato la via del canestro. Aradori e Leunen ricuciono un pò il gap, ma Roma sembra avere la partita comunque in controllo, ora il punteggio è 31-24, Cantù costretta ad inseguire. Roma non molla di un colpo, nonostante le sfuriate di Ragland, la Virtus sembra davvero non cedere di un centimetro, ed un canestro di Goss a 1 secondo dalla fine del secondo quarto ne è la prova, la Lenovo va negli spogliatoi sotto di dieci punti sul risultato di 42-32, Trinchieri avrà da urlare negli spogliatoi, soprattutto per una difesa che ha subito davvero troppo.

Tyus che sbaglia continuamente, e Leunen per ora non entrato minimamente in partita fanno volare Roma sul più 14, ora sembra davvero una missione impossibile per i brianzoli che non riescono a giocare ne in attacco ne in difesa. Gli unici canturini che sembrano averne sono Aradori e Ragland, per il resto poca voglia e poca convinzione degli altri biancoblu, al 25' il risultato è 54-40. Una bomba del capitano Mazzarino, peró sembra riaccendere la luce, riportando lo scarto sotto la doppia cifra. Trinchieri ordina la zona, che peró si espone ai rimbalzi offensivi dei romani che sotto canestro fanno il bello e cattivo tempo, il divario è sempre intorno ai dieci punti, una magata di Ragland in penetrazione peró accorcia a fine terzo quarto sul 61-53.

Nell ultimo periodo un canestro di Jones e una tripla di D'Ercole rimandano i canturini sotto di 13 punti, la Lenovo sembra aver finito la benzina, a Roma entra tutto in attacco, a Cantù niente. La pietra tombale sulle speranze canturine la mettono D'Ercole e Taylor con due bombe, dopo l'ennesimo errore in attacco di Cantù. Non c'è più storia e la gara finisce sull'89-70. Peccato, tutti ci avevamo creduto.

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