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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Villa Pizzo, uno storico patrimonio del lago di Como

Una delle dimore più antiche del Lario

Villa Pizzo è una delle più antiche dimore del lago di Como. Essa prende il suo nome dallo sperone roccioso su cui sorge: Piz in dialetto comasco significa proprio punta o sporgenza. A metà strada tra Moltrasio e Cernobbio, Villa Pizzo e tutti gli edifici ad essa annessi sono pienamente visibili solo dal lago. I terreni per la costruzione della villa furono acquistati nel XV secolo dalla famiglia Mugiasca, che custodì gelosamente Il Pizzo per oltre quattrocento anni. Tra i momenti cruciali della proprietà dei Mugiasca, si ricorda la peste del 1629, di manzoniana memoria, che vide il Pizzo divenire rifugio di molti uomini e donne in fuga dalle città infettata. Fu in quest’occasione che, sfruttando la manodopera dei tanti presenti, vennero eseguiti i terrazzamenti su cui oggi si estende il grande parco di Villa Pizzo.

Tra gli illustri personaggi che durante la proprietà Mugiasca frequentarono la Villa vi fu anche il noto scienziato Alessandro Volta, ricordato da un monumento che i proprietari fecero costruire in seguito alla morte avvenuta nel 1827. Si tratta del primissimo monumento storico dedicato a Volta. Quando i Mugiasca si estinsero, fu Ranieri d’Asburgo, viceré del Lombardo-Veneto, ad acquistare la proprietà. Egli trovò al Pizzo l’ideale luogo di sosta e rifugio dalle complesse vicende politiche dell’epoca. Al Pizzo il viceré Ranieri non arrivò solo, ma accompagnato da Ettore Villoresi, nipote del noto architetto paesaggistico Luigi Villoresi, già progettista della Villa Reale di Monza, che diede un assetto unico e definitivo al grande parco intorno alla Villa. In seguito alle turbolenti vicende politiche di fine Ottocento che si concretizzarono nei Moti del 48, il viceré lasciò la Villa che venne acquistata dall’affascinante madame parigina Elise Musard, che diede un riconoscibilissimo tocco femminile alla Villa tingendola di rosa, così come è rimasta sino ad oggi.

Villa Pizzo - dal lago-2

Ad acquistare il Pizzo dall’Ospedale Sant’Anna è l’arciduca Ranieri d’Asburgo, uomo notoriamente parsimonioso che però non riesce a resistere al fascino del Pizzo, dove si rifugia con frequenza quando la vita politica a Milano si fa piena di complicazioni. Con i moti del 1848, la situazione per il viceré si fa assai ostile. Si rifugia temporaneamente a Verona, affidando la Villa Pizzo al suo giardiniere e uomo di fiducia, il Villoresi, nipote del progettista della Villa Reale di Monza. Durante le Cinque Giornate di Como, dal Pizzo vengono prelevati due cannoncini per scacciare gli Asburgo dalla caserma austriaca in città. I cannoni sono ancora conservati in Villa, a ormai silenziosa testimonianza di un periodo storico particolarmente turbolento al quale Villa Pizzo prese parte con un importante contributo.

La protagonista femminile di Villa Pizzo è una donna di cui, ai tempi, tutta Parigi parlava: l’elegante e raffinata Madame Musard, donna eccentrica e piacente, anima dei salotti e moglie di Alfred Musard un musicista e compositore di quadriglie  in voga nella capitale francese. Elise Musard, in villeggiatura sul lago di Como, si innamora del Pizzo a prima vista e decide di acquistare la casa dagli eredi dell’arciduca Ranieri. Elise Musard dà un riconoscibilissimo tocco di femminilità alla Villa: le tinte giallo-rosa, i dettagli dal gusto orientale in ferro battuto, le fini decorazioni interne sono sua opera. Ma gli sfarzi parigini e la vita felice di Madame Musard sul Lago di Como non durano molto. La bella Musard viene accidentalmente colpita in volto da un calcio di uno dei suoi amati cavalli e rimane cieca e sfigurata a vita. Perso il suo fascino, viene abbandonata da tutti. Dichiarata pazza e rinchiusa in un manicomio, muore suicida qualche anno più tardi.

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Fortunato Bassani, commerciante milanese, acquista il Pizzo per sua figlia e lo lascia in eredità al genero Pietro Volpi, facoltoso avvocato di Milano che, con la famiglia, conferisce alla proprietà il suo assetto definitivo: ridona antico splendore alla villa e al Parco, rispettando le scelte architettoniche e artistiche del passato e migliorandole.  Provvede alla costruzione di una grande e maestosa darsena nell'area del parco a nord e conferisce all’architetto Luca Beltrami, suo caro amico, l’incarico di realizzare un mausoleo di famiglia in onore della moglie Alessandrina, morta all’improvviso lasciando un grande vuoto nel consorte. Durante la sua prestigiosa carriera da avvocato, Pietro Volpi difende tra gli altri Giuseppina Raimondi, seconda moglie di  Giuseppe Garibaldi, ripudiata dal neo-consorte subito dopo le nozze per un presunto tradimento. Allontanata anche dal padre per il grande disonore arrecato, la Raimondi cade in povertà e dona al Volpi, in cambio della sua difesa, un prezioso orologio con carillon che ancora viene conservato all’interno delle sale di Villa Pizzo.

Oggi Villa Pizzo è la somma di tutti coloro che dal Pizzo sono passati, che l’hanno amata e ci si sono dedicati lasciando all’interno del parco e della villa le proprie vicende personali e professionali, il proprio stile e la propria anima con gioie e turbamenti. Recarsi al Pizzo oggi significa respirare a pieni polmoni la storia che, attraverso periodi di splendore e periodi più cupi, è passata tra le fronde degli alberi secolari e nei muri robusti della Villa e degli edifici limitrofi.

Villa Pizzo - l'agrumeto-2

I giardini

Il parco di Villa Pizzo si sviluppa in lunghezza tra i diversi terrazzamenti sul monte e il Lago di Como, ed è suddiviso in diversi giardini tutti diversi tra loro.

Intorno alla villa

A sinistra della Villa si trova la fontana bordata di Rosa x odorata “Mutabilis” all’ombra della secolare Magnolia grandiflora; rigogliose Cycas centenarie bordano un vialetto e una limonaia appoggiata sul muro, ricoperto da Ficus punila e Fuchsia magellanica. Coi suoi vetri, in versione invernale, la serra protegge gli alberi di aranci, Citrus japonica, pompelmi rosa, limoni e gerani.

La collezione di rose

La notevole collezione di rose si può ammirare in tutto il giardino; sia esemplari centenari, piantati dalla Marchesa Volpi Bassani all’inizio del secolo scorso, che ibridi molto più recenti. Molte varietà si possono vedere su tutta la spalliera che costeggia il lago. Un grandioso festone di Rose banksia  cresce da anni sulla facciata delle scuderie, come le rose rosa rampicanti che coprono i muri della Palazzina e per finire  le profumatissime siepi che delimitano le fontane.

Zona Genova

Uno stretto passaggio conduce a ovest, verso il lato Genova, così detto per via dell’esposizione a sud che favorisce un microclima simile alla Riviera Ligure, favorendo varietà di piante come l’agave, il Cordyline australis, paeonie e calle e frutti come bergamotto, uva, pere, capperi, mirto, olive, fichi d’india. In questa parte si trova anche una meravigliosa serra dei primi ‘900 con la sue tegole di vetro sovrapposte.

La scalinata e il portico

Sull’altro versante della Villa, adiacente alla terrazza, si trova la scalinata adornata con suggestive statue in arenaria, il portico sottostante e un passaggio coperto che collega la Villa alla Palazzina fatto costruire da Pietro Volpi Bassani.

Villa Pizzo cernobbio lago como-2

Giardino all'italiana

Un bellissimo esemplare di Cinnamomum camphora, originario dell’oriente, considerato albero della vita e pianta sacra, è il protagonista nel Giardino all’Italiana, insieme alle siepi di Boxus, Lagerstroemia, l’Olea fragrans, Davidia involucrata, cespugli di verbena, ibiscus tropicali e piante di limoni. Sulla grande terrazza un esemplare di Cordyline Australi si sporge verso il lago.

La darsena grande

Uno degli luoghi più suggestivi del parco é il viale di Taxus baccata, creato con ingegnosità dall’architetto dei giardini Ettore Villoresi a metà ottocento che conduce alla darsena grande fatta costruire dalla Famiglia Volpi Bassani. Ancora oggi sotto la terrazza, che guarda verso il bacino di Moltrasio, è conservato il caicco del Viceré.

Il giardino all'inglese

Nella zona più a nord si trova il romantico Giardino all’Inglese, realizzato per passeggiare tra molteplici vedute, alberi maestosi, prevalentemente sempreverde, antri e gallerie di pietra e sulla terrazza sul lago. Qui si trova il Mausoleo progettato da Luca Beltrami, dove oggi riposa la famiglia Volpi Bassani.

Il viale dei cipressi

Il Viale dei Cipressi si trova sulla balza superiore, posizionati perfettamente per proteggere la Villa dai freddi venti del nord. A lato il Crotto, che al tempo della famiglia Mugiasca fungeva da deposito per le coltivazioni e da nevera, poi abbellito esternamente nel fine ‘800 dai Volpi Bassani.

Villa Pizzo, visite guidate

Oltre a godere dell’unicità e della bellezza del Pizzo, con la visita guidata viene proposto un viaggio lungo oltre cinque secoli di storia, facendo tappa per i più significativi eventi del passato che hanno segnato la città di Como e il suo lago. Percorrendo i viali del giardino e gli interni della Villa, con la visita guidata si va alla scoperta degli uomini e delle donne che hanno trascorso il loro tempo a Villa Pizzo nel corso dei secoli. L’ampio giardino intorno alla Villa, che si estende in oltre 10 chilometri di viali e sentieri, è inoltre un luogo perfetto per una passeggiata guidata alla scoperta di specie autoctone, esotiche, piante secolari e curiosità botaniche.

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