rotate-mobile
Giovedì, 7 Dicembre 2023
Il simbolo

Villa Olmo, un arrivederci vulcanico al 2025

Dopo Cosmos si chiude per tornare davvero a splendere

Una storia infinita quella che unisce lo storico edificio neoclassico alla sua città e al Lario attraverso il suo magnifico parco. Oltre due secoli di vita per una tra le più celebri e sontuose dimore storiche comasche, che rispecchia la consuetudine delle famiglie nobili dell’epoca di possedere una residenza suburbana. Circondata da un grande giardino all’italiana, Villa Olmo è inserita nel percorso litoraneo che, già dall’Ottocento, collega le Ville affacciate sul lago, da Borgo Vico a Villa d’Este di Cernobbio. Dopo la grande stagione delle mostre, a Villa Olmo è stato avviato un grande progetto di restaurazione, ultimato solo in parte. Tuttavia, mentre oggi ospita l'ultima mostra, Cosmos. Villa Olmo nel 2024 verrà chiusa per una lunga serie di restauri programmati e già in parte avviati. Villa Olmo fa inoltre parte del Chilometro della Conoscenza che la unisce a Villa del Grumello e Villa Sucota. La scorsa estate ha ospitato, non senza polemiche, il matrimonio di un ricco magnate con Lady Gaga ospite. 

villa olmo mp 23-2

La storia

Infatti la Villa sorge all’estremità nord-occidentale della città di Como, al termine della passeggiata a lago delle ville di borgo Vico (attuale passeggiata Lino Gelpi), aperta nel 1957 per collegare tra loro gli edifici patrizi cittadini più di spicco. Percorrendo la passeggiata e ammirando le signorili dimore che si affacciano sul lago si può percepire quel connubio romantico e affascinante tra paesaggio e ingegno e gusto di architetti e giardinieri che, tra il 1700 ed il 1800, rese le sponde del Lario meta ambita dei Grand Tour della nobiltà europea e che Villa Olmo, con il suo parco, ancora oggi evoca. Villa Olmo deve il suo nome, secondo una tradizione non documentata, alla preesistente presenza nell’area, di due distinti esemplari di olmo, molto vecchi e di grandi dimensioni. Fu realizzata in stile neoclassico tra il 1782 ed il 1787 dall’architetto ticinese Simone Cantoni (Muggio di Mendrisio, Canton Ticino, 1736 – Milano 1818), per conto di Innocenzo Odescalchi, la cui facoltosa famiglia nel 1664 aveva acquistato parte dei beni e dei terreni dell’abbazia di S.Maria di Vico detti dell’Olmo.

villa olmo mp 23-3.jpg

L’ispirazione neoclassica si manifesta in pieno nella facciata, il cui corpo centrale, rilevato in avanti, presenta cinque archi d’ingresso sovrastati da sei colonne ioniche alternate a medaglioni raffiguranti filosofi. Nel 1824, con la morte del marchese Odescalchi, la Villa passò alla famiglia Raimondi che vi ospitò illustri personaggi della storia italiana ed europea (Giuseppe Garibaldi, la famiglia imperiale di Ferdinando I d’Austria), per poi essere venduta nel 1883 ai duchi Visconti di Modrone, il cui stemma in pietra è posizionato al centro della balaustrata che corona l’edificio. Nel 1925 fu ceduta al Comune di Como che due anni dopo, in occasione del primo centenario della morte di Alessandro Volta vi allestì l’Esposizione Internazionale Voltiana. Da allora la Villa è sede prestigiosa di mostre, manifestazioni e convegni.

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Villa Olmo, un arrivederci vulcanico al 2025

QuiComo è in caricamento