Takahashia japonica, il parassita che sta infestando gli alberi in centro a Como
La segnalazione
Si chiama Takahashia japonica l'insetto che sta infestando gli alberi di Como. Come ci segnala il nostro lettore Eric, allegandoci le foto, anche negli alberi della centralissima piazza Grimoldi, quelli situati accanto alle due vasche, si possono notare i caratteristici anelli bianchi che il parassita di origine orientale produce nel suo ciclo vitale. Gli esperti consigliano di intervenire per evitare danni alla pianta e l’ulteriore diffusione dell’ insetto ad altre piante. "Speriamo che il Comune intervenga", ci scrive Eric.
Takahashia japonica, di cosa si tratta
Si tratta di una specie di origine asiatica appartenente alla famiglia delle Coccidae. Il parassita - facilmente riconoscibile per gli anelli bianchi che si vedono penzolare dai rami - è stato avvistato per la prima volta in Giappone a fine Ottocento dove è stato trovato sugli alberi di Gelso. In Europa è stato segnalato per la prima volta nel 2017 in un parco comunale a Cerro Maggiore (hinterland nord-ovest di Milano) e da allora è iniziata la sua colonizzazione.
L'insetto, come spiegato dagli esperti a MilanoToday, si nutre principalmente di linfa ed è polifago (non ha un regime dietetico specializzato ma può cibarsi di parecchie sostanze), motivo per cui non colpisce una precisa pianta. In Lombardia è stato principalmente trovato su alberi decidui ornamentali tra cui aceri (in particolare Acer pseudoplatanus), albizzia (Albizia julibrissin), albero di giuda (Cercis siliquastrum), carpino bianco (Carpinus betulus), gelso nero (Morus nigra) e bianco (Morus alba), bagolaro (Celtis australis) e liquidambar (Liquidambar styraciflua).
Quanti danni fa la Takahashia japonica?
I danni che compie la Takahashia japonica sono direttamente proporzionali alla quantità di linfa che riesce a estrarre dalla pianta: più è diffuso il parassita più la pianta corre rischi. Dall'Ersaf spiegano che in caso si forte infestazione la cocciniglia può provocare il disseccamento di foglie e di giovani rami. I danni maggiori, tuttavia, "Sono causati dalle neanidi di prima età che si posizionano sui giovani germogli delle foglie e sulle gemme fiorali causandone il disseccamento e la caduta e di conseguenza anche la mancata produzione dei frutti", puntualizzano gli esperti dell'ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste. Non sono documentati, infine, conseguenze o problemi per esseri umani e animali.
In caso di infestazione contenute gli esperti consigliano di intervenire potando i rami che ospitano gli insetti. Se invece l'infestazione è marcata non resta che rivolgersi ai professionisti che - se lo riterranno necessario - potranno intervenire utilizzando insetticidi.
La Takahashia, tuttavia, ha dei predatori naturali: le coccinelle. I coleotteri a pois sono già stati segnalati "in competizione biologica contro questo parassita - si legge nella nota per la gestione delle infestazioni dell'Ersaf - per questo motivo, in aree urbane particolarmente adatte come ad esempio i parchi può essere utile procedere al rilascio inondativo di specie allevate in biofabbriche per il controllo biologico".