Como, gli skater si spostano ai portici di San Francesco: "Dateci un posto dove allenarci "

Tanti, troppi pregiudizi avvolgono ancora quella che di fatto è diventata una disciplina sportiva, presente anche alle Olimpiadi di Tokyo in piena pandemia. In realtà la gente, come ci spiega Simone, uno degli skater che ci ha mandato la segnalazione, comincia ad apprezzare questo sport: «Adesso che siamo nella zona portici di San Francesco a Como vediamo spesso famiglie, anche con bambini, fermarsi a vedere le nostre "esibizioni"». Un modo di vivere, all'aperto e in compagnia, che nulla ha a che vedere, ci tengono a specificare, con i writer o coloro che "imbrattano i muri". 

Ma facciamo un passo indietro: come mai i ragazzi di Como, veri sportivi e appassionati di Skate si ritrovano sotto dei portici?

«A Como non esiste uno Skatepark. Sono anni che lo chiediamo al Comune senza risultati. Ancora una volta ci siamo trovati un posticino noi, cercando di non disturbare. Infatti fino a che c'erano persone che dormivano sotto quei portici non andavamo. Ora non c'è nessuno e ci incontriamo qui per fare skate. Il nostro gruppo conta circa 30 persone, poi ci sono degli outsider ogni tanto ma chiaramente, anche perchè sotto i portici non ci sono gli spazi, non ci sono quasi mai più di 10 persone al giorno. Comuqnue è inconcepibile come una città come Como non preveda un posto, un parco apposta per questo sport, per far si che ci si possa allenare seriamente».

Non è la prima volta che Simone e il suo gruppo provano a farsi sentire per avere il loro spazio. Qualche tempo fa avevano trasformato il minigolf abbandonato nel loro luogo di ritrovo, ora è la volta dei portici di San Francesco. Per ora il comune di Como li ignora. 

(sotto una vignetta ironica che ci hanno inviato gli skater)