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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Como, le riflessioni di una mamma di tre figli: "Meglio malpagati che sul divano a vivere come zecche"

Il tema del lavoro (specie quello stagionale) dal punto di vista di una madre

Figli, lavoro, reddito di cittadinanza. Qualcosa, in questo sistema, sembra proprio non funzionare. Abbiamo raccolto tante testimonianze di giovani di Como in cerca di un'occupazione e anche i più volenterosi si sono spesso trovati a davanti a proposte svilenti. In molti hanno rifiutato, altri, come Cristina (qui la sua storia), hanno lottato per trovare il loro posto, cambiandone diversi ma non rimanendo mai con le mani in mano. Como, essendo una città turistica, offre anche molte possibilità stagionali e vediamo in questi giorni che tanti hotel e ristoranti sono (ancora) in cerca di personale. Riportiamo le riflessioni di Nicoletta, una mamma di Como, che vive il problema del lavoro attraverso le esperienze dei suoi tre figli. Lei però ha le sue idee e preferisce che lavorino, anche se malpagati, piuttosto che vederli affossati sul divano. 

"Ho tre figli di 18,21 e 22 anni attualmente tutti occupati in attività lavorative faticose e malpagate e che peraltro nulla c'entrano con i loro studi. Auspico per loro, scrive Nicoletta, un futuro migliore ma intanto non li lascio seduti sul divano a vivere come zecche familiari e sociali! Ciò che più mi rattrista è che gli ipocriti fannulloni, totalmente privi di dignità, levano l'aiuto a chi davvero ne ha bisogno e lo merita. Quando in Italia finiranno di premiare furbizia e approfittatori (a partire dai nostri ministri e deputati) forse qualcosa inizierà a cambiare. Prendo spunto da un pensiero di Lorenzo Sartiè che raccoglie anche il mio e riguarda soprattutto questi lavori stagionali. 

Cercano lavoro nella ristorazione, e poi (non tutti ovviamente, ma quasi):

In nero per non perdere il reddito di cittadinanza.

In nero per non perdere la disoccupazione.

In nero perché sono già in cassa integrazione.

In nero perché se no superano l'isee e perdono i sussidi.

In nero perché se no perdono la naspi.

Di domenica no.

Di sera no.

In cucina no, perché fa caldo ed è troppo faticoso.

In sala no perché c'è tanto da camminare.

Solo part time, perché arrivo da lontano.

Ferie durante la stagione.

Inquadramento da contratto no perché sono troppo pochi, almeno il triplo e tutti in nero.

Straordinari in busta no, e se non li faccio è meglio.

Vestito come un sopravvissuto all'olocausto nucleare.

Il tutto pistolando con lo smartphone". 

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