rotate-mobile
social Faggeto Lario

Palanzo, l'antico borgo del Lago di Como che ama l'arte

La storia del gigantesco torchio del 1500 e la vocazione artistica dei suoi abitanti

La suggestiva frazione di Palanzo appartiene al Comune di Faggeto Lario e si sviluppa a circa 600 metri sopra il livello del mare, risultando così uno dei paesi più elevati del Lago di Como, del quale da qui si gode una vista mozzafiato, e certamente uno dei più ricchi di passato e di testimonianze di vita e lavoro. Costruito intorno ad un antico borgo, il paese conserva la struttura medievale caratterizzata da vicoli in pietra, resti di un antico castello con probabili funzioni difensive, un gigantesco torchio del XVI secolo ed antiche chiese.

palanzo-2

L’architettura di Palanzo è proiezione di uno stile di vita dove gli abitanti hanno saputo e sanno apprezzare il luogo in cui vivono e farlo proprio: si è in contatto con la natura e la si valorizza per ciò che può dare in agricoltura, nell’allevamento e nell’estrazione dei materiali da costruzione. Nonostante il numero esiguo di abitanti nel paese, oggi sono presenti diverse attività artigiane e artistiche manifestate da una sviluppata vocazione per l’arte musicale, pittorica e della ceramica d’autore. Considerevole anche l'attività turistica estiva che ha portato anche alla nascita di uno dei pochi home restaurant del Lario. Pognana si raggiunge agevolmente in auto percorrendo da Como la Lariana in direzione Bellagio, per poi salire, tra Torno e Faggeto, attraverso la Provinciale 43 che attraversa Molina e Lemna. 

Il Torchio

vino veritas3-2-2

A testimonianza della vita agricola del passato esiste a Palanzo un torchio monumentale per le vinacce, che risale al 1572 ma ancora perfettamente funzionante. Il torchio viene messo in funzione per l’annuale sagra che si tiene la prima domenica di ottobre. Il torchio è un monumento nazionale.La trave di castagno è stata ricavata da un albero abbattuto sul posto o nelle vicinanze, sopra il quale è stato eretto l’attuale rustico di proprietà  comunale, le sue dimensioni ed il suo enorme peso avrebbe reso molto difficoltoso un lungo tragitto. Questo fa pensare che il torchio sia stato una delle prime cose costruite a Palanzo, le strette vie del paese non avrebbero permesso il passaggio dell’enorme tronco.

Le mura che racchiudono il torchio si distinguono dalle altre per il sasso a vista posato quasi a secco, le aperture in facciate prive di finestre e per una vecchia porta in castagno chiusa semplicemente da un antico chiavistello di ferro. Basta farlo scorrere che la porta si apre scoprendo all’interno il gigante addormentato, il torchio. Insieme alla macina di granito che si trova nello stesso edificio, il torchio veniva utilizzato anche per la schiacciatura e la spremitura delle noci dalle quali si ricavava olio e, dai resti dei gusci, il pannello per le bestie. L’ennesima dimostrazione di come l’economia rurale non lasciasse spazio allo spreco. Oggi come all’ora chiunque può entrare e uscire da questo spazio, non esiste custode né serratura che impedisca l’accesso. Tutto è rimasto come 500 anni fa: uno spazio sociale che custodiva uno strumento pubblico, costruito per la comunità  e usato a turno da tutte le famiglie del paese.

Il Lavatoio

lavatoio

Dietro alla Chiesa di S.Ambrogio a testimonianza della fatica e del duro lavoro delle donne vi sono la fontana e il vecchio lavatoio, spazio condiviso di aggregazione in cui si socializzava commentando e discutendo storie di paesani, si cantava, si tramandavano racconti, si rideva e a volte si litigava. Il lavatoio è costituito da un’unica grande vasca con un divisorio per decantare le acque dal detergente, per lo più composto dalla liscivia derivata dalla miscelazione di cenere e acqua bollente.

Il Castello

castello palanzo

All’estremità  settentrionale del paese vi è il castello con la torre medievale, attualmente di proprietà  privata, risale probabilmente al 1239, periodo in cui l’imperatore Federico II prese il controllo del territorio e costruì sistemi difensivi nelle alture. In passato era detta “Torre del Comune” cui apparteneva fino al secolo scorso, dal 1912 e annoverata tra i monumenti nazionali. Parte dei sassi che la costituiscono sono stati utilizzati per la costruzione del campanile della chiesa.

Storia

La più antica menzione storica del territorio di Palanzo si ritrova in una bolla pontificia di Alessandro III datata 14 aprile 1162, nella quale il locum qui dicitur Palanzo iusta lacum cumanum viene confermato tra i possedimenti concessi all'arcidiocesi di Milano. Fu Federico II di Svevia, nel maggio 1240, a decretare lo spostamento di Palanzo sotto le dipendenze della città di Como. La località era un piccolo villaggio agricolo di antica origine della Pieve di Nesso.Palanzo fu annessa a Pognana su ordine di Napoleone, ma gli austriaci annullarono la decisione al loro ritorno nel 1815 con il Regno Lombardo-Veneto. Dopo l'unità d'Italia, il paese non diede segni di crescita demografica. Fu il fascismo a decidere la soppressione del comune unendolo a Lemna e poi a Faggeto Lario. 

Palanzone

rifugio riella-2

Il Monte Palanzone m. 1436 è posto al centro del Triangolo Lariano e punto di riferimento della dorsale lariana. Dalla sua vetta il panorama spazia sulle più alte cime delle alpi dal Monviso al Monte Disgrazia, sulla Brianza e suoi laghi briantei e del varesotto, sulla Brianza e su Milano. Appena sotto la vetta vi è il Rifugio Riella, frequentato punto di appoggio e di ristoro per gli escursionisti. Escursione ad anello da percorre preferibilmente in senso orario. Da Palanzo al rifugio ore 2,00, al monte Palanzone ore 2,30.Il rifugio è aperto tutti i giorni nel periodo estivo, nel resto dell’anno aperto nei fine settimana e il mercoledì.

L'Associazione

L’Associazione Amici del Torchio di Palanzo nasce nel settembre 2004 con lo scopo di promuovere ed organizzare festeggiamenti, gare, spettacoli pubblici e attività  culturali, sempre nell’ottica di valorizzare e tutelare le bellezze naturali, artistiche e monumentali del luogo.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Palanzo, l'antico borgo del Lago di Como che ama l'arte

QuiComo è in caricamento