rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
social

Osteria del Gallo, l'aria di casa De Toma

In tavola il cuore pulsante della Cortessella: 40 anni di tovaglie a quadretti, radici e tradizioni di famiglia

Tommaso Melilli, un giovane cuoco con buona memoria, ha recentemente scritto un bellissimo libro intitolato I conti con l'oste. Ritorno al paese delle tovaglie a quadretti. Quando si varca la soglia dell'Osteria del Gallo, immersa in quella Cortesella ancora piena di vita e colori - tra poco aprirà anche una nuova enoteca semplicemente battezzata Vineria Vitani - si ha proprio la sensazione di tornare in una di quelle vecchie locande che ancora fanno la fortuna di molti piccoli paesi italiani. In città, inghiottite dalle grandi catene o dalle pessima idea che il turista debba essere saziato con piatti anonimi e non educato alla tradizione locale, sono praticamente scomparse.

Osteria del Gallo 2-2

Giuseppe De Toma e la sua osteria di famiglia sono un'istituzione in città, un patrimonio culturale che andrebbe difeso, sostenuto, valorizzato. "Negli anni '70 - racconta De Toma - avevamo ancora un negozio in via V Giornate, dove ora c'è l'agenzia Benetti, e quando abbiamo ricevuto lo sfratto ci siamo chiesti cosa potessimo fare. Appena abbiamo saputo che erano disponibili questi locali di via Vitani, in una casa che stavano restaurando, ci siamo messi subito in contatto con il Comune che ne aveva acquisito la proprietà. Abbiamo fatto domanda, allora non c'erano i bandi, e il Comune ha da subito apprezzato l'idea che si potesse continuare l'attività chiusa qualche anno prima, ovvero la Trattoria del Gallo. Il nome De Toma, per via della sua storica attività nel commercio del vino, era già noto in città e alla fine, dopo una trattativa sul prezzo d'affitto con l'allora assessore Castelli, abbiamo firmato il contratto.  

de toma osteria gallo-2-3

Il locale, ribattezzato Osteria del Gallo, è stato riaperto nel settembre del 1982, ben 40 anni fa. "All'inizio - ricorda De Toma - facevamo solo panini sfiziosi, grazie ai suggerimenti di Peppino Schiavio, che allora era al Bar Sempione ed era stato anche barman a Villa d'Este. Poi ho iniziato con qualche brodo e con le torte salate. Poi lentamente siamo andati avanti con i nostri piatti e 10 anni fa abbiamo aperto anche per la cena, grazie a Rina del Dolce Basilico di Brunate. Tornata a Como, alla morte del marito si era trasferita all'estero, ci ha stimolato a fare questo passo offerndoci per la sera la sua collaborazione. Così siamo diventati un po' più ristorante senza èerò tradire la nostra cucina delle radici. io sono nato a Como ma i miei nonni, materni e  paterni, erano di Trani, in Puglia; mia moglie è invece originaria della Valchiavenna. Per cui qui all'Osteria del Gallo si ritrova quello che si mangia a casa: una cucina di famiglia, dove tutti i giorni si cambia il menu, che non ha mai dimenticato il suo passato".  

de toma osteria gallo4-2

Mentre stiamo ripercorrendo la storia dell'Osteria, due clienti australiani chiamano per prenotare un tavolo. E allora viene naturale chiedere a De Toma quando ha avuto la sensazione che qualcosa a livello turistico stesse davvero cambiando in città: "Oggi arrivano persone da tutto il mondo, e certamente bisgona ammettere che la scintilla l'ha accesa George Clooney (da quasi 20 anni habitué del lago di Como, ndr). Negli anni '80 e '90 di stranieri a Como ce n'erano davvero pochi. Ora invece via Vitani è un luogo di grande attrazione, una sorta di museo a cielo aperto, e tutte le guide turistiche l'hanno inserita nei loro tour del centro storico".

de toma osteria gallo5-2

Giuseppe de Toma compirà 80 anni il prossimo ottobre, e qualche pensiero di cedere l'attività non può non averlo fatto: "Gli anni passano - ammette De Toma - però il cuore resta sempre qui. Intanto continuo a produrre anche i miei amari, ora sto facendo quello dedicato a Plinio il Vecchio insieme alla Famiglia Comasca. Per l'Osteria del Gallo ho avuto molte richieste ma per ora ho detto no. Certo mi piacerebbe che chi un giorno dovesse entrare al nostro posto conservasse il sapore unico che si è creato in oltre 40 anni di attività. Ma sono anche consapevole che quando venderò il locale non potrò imporre nulla; mia moglie Rosanna dice che quando succederà non dovrò più passare da via Vitani". Chissà se mai qualcuno capirà, magari uno dei tanti giovani che stanno riscoprendo il valore del proprio territorio, che certi luoghi hanno un'anima e un cuore da conservare. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Osteria del Gallo, l'aria di casa De Toma

QuiComo è in caricamento