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Giovedì, 25 Aprile 2024
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I negozi di dischi e gli ultimi Mohicani

Difficile capire per quale motivo debbano restare chiusi 

Tra le molte incongruenze da spiegare a chi vive in zona rossa, non bastassero temi caldissimi come quelli della scuola e del lavoro, c'è anche la rovente questione della cultura. Con i teatri chiusi e la conseguente impossibilità di organizzare qualsiasi tipo di concerto, la musica è infatti rimasta appesa alla rete. Lì e solo lì la si può ascoltare o comprare. Perché se siamo tutti più contenti o un po' meno tristi per il fatto che le librerie sono aperte, rimane difficile capire per quale motivo i negozi di dischi debbano invece restare chiusi. 

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Sappiamo tutti i pochi esercizi sopravvisuti all'era digitale sono ormai pochissimi, seppure a Como abbiamo la fortuna di averne addirittura quattro. Sabato scorso, ultimo giorno di zona arancione, ne abbiamo visitati due: Frigerio in via Garibaldi e Alta Fedeltà in via Manzoni. Se nel primo c'era in negozio una solo persona, nel secondo un cliente aspettava fuori perchè si entra uno alla volta. Chiaro quindi, non da oggi, che i negozi di dischi sono piccole tende indiane dove ogni tanto qualche educatissimo Mohicano si reca in visita senza alcun rischio di creare assembramenti.

Se sopravvivere alla musica liquida e allo shopping online è stato fin qui eroico, direi un'appassionata resistenza, passare indenni anche quest'ondata pandemica sarà molto difficile. Stiamo creando città tutte uguali, senz'anima, senza quel tessuto umano che è stato per decenni il miglior collante possibile di una società sempre più allo sbando. E se è vero che già più di mezzo secolo fa Bob Dylan cantava che i tempi stanno cambiando, è altrettanto vero che molte risposte alle nostre quotidiane inquietudini le stiamo ancora cercando nel vento.

Sappiamo bene che quello dei negozi di dischi è un problema per così dire di nicchia, ma è una goccia che mostra un mare che ci vuole navigatori solitari senza più isole felici su cui approdare. Esiste una sola terra: sempre più arida, sempre meno equa. Dove la democrazia si chiama omologazione. In fondo è così, chi ancora è ancora a caccia di vinili è solo un indiano che non si è ancora arreso ai cowboy. Almeno finché non sarà costretto a vivere in riserva. 

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