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Mercoledì, 24 Aprile 2024
In vetta

Madonna del Ghisallo, l'unico museo al mondo che abita su un gran premio della montagna

Un tempio lariano dedicato all'amore per la bicicletta

Quella che lega il ciclismo al Ghisallo è una storia lunga, appassionata e avvincente. Il museo è stato fondato e inaugurato nel mese di ottobre del 2006 da Fiorenzo Magni, il Leone delle Fiandre, il terzo uomo, come molti lo hanno definito: campionissimo fra Coppi e Bartali. Un esempio per la sua tenacia, per i suoi successi ma anche per la sua vita dedicata allo sport azzurro. Sempre pronto a tirare il gruppo. Fino in fondo.

Il Museo del ciclismo Madonna del Ghisallo di Magreglio, che sorge in provincia di Como accanto al Santuario dedicato alla Madonna, protettrice di tutti i ciclisti del mondo. È l’unico Museo al mondo che si rivolge a tutti i campioni e a tutti gli appassionati di ciclismo: il tema che lo caratterizza anzi lo domina è l’amore per la bicicletta.

La storia

Carico di memorie, questo colle, che gode di panorami bellissimi, è uno dei luoghi più noti per i ciclisti di tutte le età e di tutte le categorie, agonistiche e non. Infatti è in cima a questa salita che si sono decise o si sono concluse alcune delle competizioni più famose della storia del ciclismo: dal Giro d’Italia al Giro di Lombardia, dalla Coppa Agostoni alla Giornata della Bicicletta. Per questo il Ghisallo è meta ogni anno di migliaia di sportivi che salgono fin qui anche per fare visita al Santuario, che risale al XVII secolo, dove si conserva un dipinto della Beata Vergine Maria, detta la Madonna del Ghisallo, proclamata Patrona dei Ciclisti dal 1949, con una bolla papale di Pio XII. L’anno prima Papa Pacelli Pio XII aveva benedetto e acceso a Roma la grande fiaccola di bronzo, che venne collocata all’interno del Santuario: da allora moltissimi visitatori arrivano qui da tutto il mondo. Lo testimoniano i visitatori del Museo provenienti, nel solo 2017, da 57 nazioni.

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Nel 2000, in ricordo dell’evento del ‘48, la Fondazione Museo del Ciclismo-Madonna del Ghisallo ha organizzato una staffetta con la partecipazione di alcuni grandi campioni del ciclismo, dalla Madonna del Ghisallo al Vaticano per la consegna della fiaccola al Santo Padre Giovanni Paolo II, con un incontro che rimarrà nella memoria di tutti i partecipanti. Ha così preso forma l’idea di realizzare un museo del ciclismo, a fianco del Santuario, sviluppando una nuova raccolta, curando la conservazione di cimeli, la ricerca scientifica e la divulgazione di questo sport, un fenomeno storico e sociale di grande rilevanza in Italia, in Europa e nel mondo. Il 31 maggio 2006, poi, Papa Benedetto XVI ha dato in Vaticano la benedizione all’ultima pietra solennizzando l’atto finale della costruzione del museo. La pietra, che si può vedere nel salone centrale della struttura museale, reca il messaggio “Omnia Vincit Amor” (l’amore vince ogni cosa).

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Ma come si propone questo Museo del Ciclismo-Madonna del Ghisallo? Innanzitutto un museo del ciclismo, e non solo un museo della bicicletta. Quindi un museo dedicato agli uomini e alle donne che hanno usato e usano la bicicletta nella vita quotidiana e nelle competizioni sportive; ma anche impegnato a fare conoscere coloro che attorno al mondo delle due ruote, e a quello agonistico in particolare, lavorano: gli atleti, i produttori del mezzo, gli organizzatori, i dirigenti di società, i giornalisti e altre figure forse meno note ma altrettanto importanti. Non ci sarebbe, infatti, un luogo più significativo di questo, in una regione dove si contano quasi 700 società ciclistiche, più di 12.000 tesserati e circa 1200 gare nel corso dell’anno. Dunque un’istituzione che vuole collaborare con i vari musei realizzati in Italia e nel mondo, andando al di là delle collezioni imperniate sul nome di un atleta e sulle sue imprese, per quanto importanti.

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Il Museo del Ciclismo-Madonna del Ghisallo, da parte sua, intende invece raccogliere, conservare e valorizzare, a partire dalle donazioni spontanee da appassionati, sodalizi sportivi e campioni di varie epoche, le vicende di un mezzo tecnico, di uno sport e dei suoi attori, degli avvenimenti principali che hanno fatto la storia del ciclismo, nonché di una società che con la bicicletta è passata alla modernità. Qui, anche attraverso l’incontro degli appassionati con i protagonisti dello sport e dell’ambiente ciclistico che il museo promuove, si vuole far conoscere e studiare il passato ed il presente del ciclismo, riflettendo sui valori, sui problemi e sul futuro della pratica ciclistica e dello sport.

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