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Lago di Como, le ville da scoprire

Un notevole esempio di architettura che manifesta il proprio inscindibile rapporto con il lago

L'Associazione Motonautica Italiana Lario organizza verso la fine degli anni Venti le prime manifestazioni sportive sul lago di Como, con i prototipi dei vicini cantieri navali di Azzano. Già prima dell'effettiva acquisizione in proprietà del terreno, il socio Lingeri lavora al progetto della nuova sede dell'associazione, individuato in prossimità del lago, alla foce del torrente Bolvedro, nel territorio di Tremezzo. Il luogo, un tratto di costa esposto a sud caratterizzato da vegetazione mediterranea, è strutturato da una vecchia darsena sulla quale sarà eretto l'edificio.

villa amila lago como razionalismo mp 3-2

Sulla base dei riscontri con i libri sociali della SIA, Società Immobiliare AMILA, costituita con la presidenza del commendatore Augusto Grillo per il finanziamento dell'opera, l'acquisizione del terreno è formalizzata dopo lunghe trattative nel 1931. Da tempo era stato deliberato di affidare ad una impresa locale la costruzione della sede "su progetto originale e assai pregevole dell'architetto Lingeri". L'opera fu portata a compimento nell'arco di sei mesi - al costo di 250.000 lire - da aprile a settembre 1931, con la partecipazione di una trentina di muratori ed artigiani. Con l'inaugurazione del 18 ottobre 1931, la sede del club ottenne immediato riscontro e documentazione nelle riviste del settore.

Difficoltà economiche portarono molto presto allo scioglimento dell'associazione, sancito nel 1938 sotto la cura di un liquidatore, e la sede sarà abitata dal 1942 dal campione di canottaggio Sandro De Col, poi dedito alla motonautica e deceduto nel 1950 in un incidente al Gran Premio di Francia. Nel 1947, su progetto dello stesso Lingeri, è avviato l'intervento mirato alla definitiva trasformazione del piano di rappresentanza in abitazione privata, reso possibile anche tramite l'acquisizione dell'area contigua che consentirà l'apertura di finestre sul lato ad ovest, originariamente chiuso per l'opposizione del cavalier Antongini, precedente proprietario del terreno confinante.

Il mantenimento delle caratteristiche legate all'attività nautica del livello inferiore è stato il presupposto della salvaguardia architettonica dell'edificio. Accanto ai necessari adeguamenti tecnologici, sono state negli anni intraprese opere di ripristino della finitura cromatica originaria e di eliminazione delle modifiche estranee al progetto di Lingeri.

Note tecniche

La configurazione planimetrica dell'area, delimitata dal letto del torrente Bolvedro e molto allungata dalla strada Regina al lago, ed il forte dislivello tra i due estremi costituiscono una caratterizzazione morfologica di particolare rilevanza, alla quale Lingeri risponde sviluppando un edificio organizzato su due livelli. Un piano inferiore, specificamente adibito all'attività sportiva ed alle assistenze tecniche, ed un piano superiore di rappresentanza, panoramico, con il salone principale per le riunioni degli associati. Il dislivello con la strada è colmato da due scale, una centrale all'edificio, preceduto da una ampia terrazza, ed una a lato direttamente collegata al piano inferiore.

villa amila lago como razionalismo mp 2-2-2

La facciata a monte è sopravanzata dal volume d'angolo, concluso da un emicilindro nel quale è ricavata la scala che porta alle terrazze superiori. Elemento di forte caratterizzazione formale che fa esplicito riferimento all'architettura navale, del resto sottolineato sul fianco anche dalla scala a chiocciola in muratura che si avviluppa attorno ad una colonna.

All'ingresso si apre un vestibolo, dal quale si accedeva a vani di servizio, alla biblioteca archivio ed al bar, aperti sul grande salone. La costruzione in cemento armato e laterizio è intonacata e finita con un apparato cromatico teso a sottolineare l'articolazione dei volumi. Le murature esterne sono trattate in cementite opaca di colore bianco, con una colorazione blu gli sfondati, i soffitti e le porzioni aggettanti. I serramenti in legno del livello superiore sono di colore arancio, mentre tutti i profilati in ferro, dai parapetti ai serramenti sono verniciati in colore blu scuro.

Lingeri opera anche all'interno con il progetto di tutti gli elementi di arredo, con un metodo chiaramente espressivo del proprio linguaggio, tra la sobria eleganza dei mobili e l'effetto cromatico delle superfici. Accanto ai toni arancio chiaro e grigio-azzurro delle pareti è il pavimento che unifica gli ambienti, con una soluzione unica in graniglia a fasce bianche e nere, disposte in senso longitudinale.

L'edificio è un notevole esempio di architettura che manifesta il proprio inscindibile rapporto con l'acqua e con il lago, già in nuce nella sua originaria funzione ma, evidentemente, perpetuato anche con il cambio di destinazione d'uso in villa privata, a fronte di un esplicito riferimento dell'architettura all'ambiente navale. Edificio-macchina nel solco del linguaggio di Le Corbusier, l'opera realizzata esalta il felice incontro tra la modernità dell'architetto e l'antico retaggio della necessaria convivenza dell'uomo con l'acqua, permeata in questo caso dalla melanconica atmosfera del lago.

Dove

Comune: Tremezzo (CO)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: impianto sportivo

Configurazione strutturale: edificio di forma rettangolare, su griglia di pilastri in calcestruzzo armato e muratura di tamponamento in laterizio; solai in latero-cemento; copertura piana a terrazza

Epoca di costruzione: 1927 - 1947

Autori: Pietro Lingeri, progetto; Augusto Pini, progetto

Uso storico intero bene: sede sociale

Uso attuale intero bene: abitazione

Condizione giuridica: proprietà privata

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