Pochi minuti valgono una vita: la storia a lieto fine di Marco, salvato da un infermiere a Cantù
La vicenda al pronto soccorso
Quando domenica scorsa 4 giugno 2023 Marco è arrivato al pronto soccorso di Cantù non sapeva esattamente cosa gli stesse succedendo, certamente non stava bene. Erano le 17 circa. Qui la sua vita si è intrecciata con quella di Roberto, l'infermiere che era all'accoglienza. Un ruolo delicato quello di Roberto, come quello di tutti coloro che svolgono la sua professione, specie nel ricevere le persone che arrivano al pronto soccorso. Dopo poche domande devono capire quanto potrebbe essere grave la condizione di chi si trovano davanti e, come in questo caso, anche un minuto può fare la differenza. Roberto non ha avuto dubbi e in pochi istanti Marco è stato preso in cura da vari medici e questo gli ha salvato la vita. Si parla sempre di malasanità e lunghe attese, questa volta vogliamo dare spazio a una storia a lieto fine dove tutto ha funzionato e Marco, che aveva un ictus, è vivo. Pieno di gratitudine ha scritto anche un post sulla pagina Facebook della città, per cercare il suo eroe: quell'infermiere che non ha sottovalutato alcun sintomo, che ha capito al volo cosa stava succedendo. Scrive Marco: "Volevo ringraziare personalmente l'infermiere che c'era all'accoglienza del pronto soccorso a Cantù domenica scorsa attorno alle 17.00.
Sono arrivato lì e come mi ha guardato negli occhi mi ha detto di entrare. In 3 minuti avevo quattro persone addosso tra dottori e infermieri in sala C. Il mio ictus è stato preso in tempo e voglio ringraziare questo ragazzo che ha capito al volo. Se leggi questo mio post per favore scrivimi in privato, o se qualcuno sa chi c'era a quell'ora me lo dica. Grazie!".
L'annuncio, come ci ha fatto sapere Marco dopo averlo contattato, ha funzionato e oggi andrà personalmente a ringraziare il "suo angelo". "È grazie a lui che sono vivo, ci scrive, mi raccomando fate il suo nome".