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Le 7 meraviglie del lago di Como: un percorso ricco di fascino e avvolto nella leggenda

Sette location piene di mistero da visitare in primavera

Il fascino del Lago di Como si manifesta non solo con i suoi luoghi ben noti, amati dai turisti di tutto il mondo, ma anche attraverso il mistero, le leggende e la storia di alcuni degli suoi angoli più nascosti. E proprio la primavera, con la bellezza dei suoi colori e il sapore di una stagione sempre amata, può essere il momento giusto per scoprirli o riscoprirli quando il sole si fa più caldo. Così abbiamo scelto "sette meraviglie" tra le ultime a cui abbiamo dedicato un articolo e le abbiamo raccolte in questa sorta di meglio del Lario narrato, dipinto e raccontato dai molti artisti che nel tempo lo hanno amato svelando i suoi angoli più reconditi. 

1 . Giardino del Merlo

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Il Giardino del Merlo, ritratto sopra in un frame del filmato realizzato dal fotografo e videomekar Antonio Selva, è un meraviglioso parco botanico situato nel paese di Musso, nella zona dell’alto Lago di Como. Il parco è costruito ai piedi di un castello, oggi in rovina, legato al nome di Gian Giacomo Medici di Marignano, detto “il Meneghino” che lo conquistò nel 1522 e che per una decina d’anni ne fece il suo quartier generale, quando dominava incontrastato il lago. Dal giardino si gode una vista mozzafiato sul Lago di Como e le sue montagne. Sulle ripide roccie sottostanti Sant'Eufemia, il nobile Giuseppe Manzi ricavò dal 1858 al 1883 un sorprendente giardino ricco di piante esotiche (si parlava di più di 120 specie), fra aerei ponticelli ed arditi passaggi, grotte, gallerie e giochi d'acqua, che chiamò il "Giardino del Merlo" e per decenni costituì un forte richiamo per i turisti italiani e stranieri. Continua.

2 . Ponte del Diavolo di Lezzeno

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In particolare sulla sponda che corre da Como fino a Bellagio, si respira ancora aria di diavoli e streghe. Basti pensare a Fendin, la canzone di Davide Van De Sfroos ambientata a Torno, e alle tante leggende che ancora aleggiano sul Lago di Como. Tra le più interesssanti e ancora vive nella memoria collettiva dei suoi abitanti, c'è quella del "Ponte del diavolo" di Lezzeno, lungo quel tratto di strada scavato nella montagna che corre come una ferita fino alla "perla del Lario".  Costruito negli anni che vanno dal 1911 al 1917, diede lavoro a parecchi operai del paese, orgogliosi di aver partecipato a un’impresa necessaria ma difficile e pericolosa, visto che il luogo dove del cantiere era uno strapiombo sul lago quasi inaccessibile. La leggenda narra che durante realizzazione della struttura - così importante per lo scorrimento del traffico proveniente da Como e diretto a Bellagio e viceversa - l’ingegnere responsabile dei lavori, viste le numerose difficoltà incontrate durante la realizzazione - non sapeva più a quale santo rivolgersi. Continua

3 - Orrido di Nesso

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Certamente l'Orrido di Nesso è una delle mete più fotografate della sponda del Lago di Como che corre fino a Bellagio. Con la sua cascata imponente scorre in una gola rocciosa naturale scavata dalle acque del Pian del Tivano. Un torrente in cui confluiscono le acque del Touf e del Nosè, che poi prosegue anche sotto quelle del lago.  Visibile dal piazzale di Nesso lungo la provinciale SP583 nella direzione da Como a Bellagio o, meglio, dall'antico ponte della Civera sul lago. E' anche possibile arrivare dal lago in barca, alcuni battelli della linea Como-Colico fermano a Nesso. Lo spettacolo è notevole soprattutto in primavera  e in autunno o dopo recenti e abbondanti piogge che arricchiscono le sue acque fuoriose. Bianche e spumeggianti cascate si incontrano all'inizio della gola con un gioco d'acqua veramente scenografico; poi, unite le loro forze, le acque si gettano verso il vicino lago saltando nell'abisso, mostrando lo spettacolo della roccia nuda incisa dalla furia dell'acqua. Continua.

4 - Villa Pliniana

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Una meta praticamente obbligatoria per chiunque navighi il lago di Como. Ma è di notte, alla luce della luna, che quell'angolo del Lario che ospita la Villa Pliniana si fa davvero magico e spettrale. A causa infatti del suo isolamento e del suo aspetto severo, la villa è nota ancora oggi per essere dimora di spettri, anche perché il primo proprietario. Giovanni Anguissola, morì a sua volta assassinato dopo aver ucciso il duca di Parma. Lo stesso romanzo Malombra, di chiaro gusto decadente, rivela l'interesse di Fogazzaro per le materie occulte. L'episodio più famoso, che arrivò a tingersi di leggenda, è però legato alla storia d'amore tra Emilio Barbiano di Belgiojoso, il principe che aveva sposato Cristina Trivulzio, e la principessa Anne-Marie Berthier (figlia del maresciallo Berthier, principe di Wagram e capo di stato maggiore di Napoleone, e della duchessa di Birkenfeld), che alla Pliniana vissero otto anni di pressoché totale isolamento. Anne-Marie, che viveva a Parigi assieme al marito, creato duca di Plaisance da Bonaparte, fuggì d'improvviso dalla capitale francese assieme al Belgiojoso, abbandonando, oltre al coniuge, una bambina appena nata, e suscitando un grande scandalo. Continua.

5 - Fiumelatte

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Ecco un'altro luogo pieno di fascino e leggenda. Ci troviamo ancora sul lago di Como ma sulla sponda che costeggia il ramo lecchese, per la precisione quel breve tratto appena prima Varenna, quell'incantevole paesino che guarda Bellagio senza invidia. Ed è qui che troviamo il corso d'acqua fortunatamente denominato "ll fiume più breve d’Italia", vale a dire Fiumelatte, diventato ormai una meta turistica per tutti gli amanti delle leggende di lago. Il fiume nasce da una grotta nascosta nella fitta vegetazione e prima di tuffarsi nel Lario percorre una distanza di soli 250 metri , magari non così pochi per meritarsi il titolo nazionale (che pare appartenere a un torrente del Garda) ma abbastanza per fare del sano marketing territoriale. Anche perché non è la brevità a far la fortuna di Fiumelatte. Ben più interessante e misterioso è invece il fatto che nonostante le ripetute spedizioni di geologi, nessuno sia ancora riuscito ad individuarne la sorgente e quindi a spiegarne l’intermittenza. Si dice che Fiumelatte inizi a scorrere il 25 marzo di ogni anno e smetta il 7 ottobre, segnatevi la data. In altre parole, e da qui il suo fascino, appare e scompare come un fantasma. Continua.

6 - Eremo San Donato

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Uno dei luoghi più suggestivi da dove ammirare la città di Como e il primo bacino del Lario. L'eremo di San Donato si raggiunge a piedi comodamente da Garzola ma anche da Como seguendo la pedonale per Brunate che parte da Como dalla via delle Scalette. La mulattiera, passando per le vie Monti e Crispi, porta quindi all’inizio della salita San Donato. A metà strada, su una roccia tra i boschi, sorge l'Eremo di San Donato, un ex convento francescano di Como, costruito nel XV secolo e successivamente convertito ad abitazione civile. Da questo luogo dal sapore antico si gode un panorama unico della città e del lago di Como. La storia:La chiesa e il suo monastero sono costruiti su uno sperone di roccia in località Garzola, a 453 metri sul livello del mare, lungo il sentiero che un tempo era la principale via di comunicazione tra Brunate e Como (salendo da Como, circa a un terzo del tragitto). Storia Era un luogo di penitenza; inizialmente una grotta naturale utilizzata dagli eremiti, probabilmente monaci benedettini, ora nota come grotta del beato Geremia. Continua.

7 - Isola Comacina

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Forse quello dove sorge l'Isola Comacina è uno degli angoli più belli del Lago di Como. Un gioiello delle Tremezzina, piccolo paradiso per chiunque ami solcare il Lario in barca. Un incanto che non smette di attirare attenzione su di sè, proprio lì dove l'acqua del lago si fa ancora più dolce. Un fascino intatto, seppure quest'isola meriterebbe ancora più cura, ad inizare dai pontili dove si attracca. Appena si sbarca, forse complice la pandemia, oggi si è infatti pervasi da un senso di abbandono, non solo per la Locanda chiusa. Anche la bellissime case degli artisti sembrano svuotate dallo spirito con cui sono nate e lassù in cima, dove sorge la chiesa il silenzio è quasi spettrale. Ma godersi l'isola in queste condizioni, senza l'assalto dei turisti, ha ovviamente un fascino incredibile. La sua storia è millenaria e forse in pochi la conoscono davvero. Continua

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