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12 vini senza trucco da mettere in tavola a Natale

Rossi, bianchi e bollicine: tutti italiani e supernatural

Chiamateli come preferite: naturali, biodinamici, etici, resistenti. A noi piace chiamarli "senza trucco". Bianchi, rossi e bollicine di piccoli vignaioli italiani che hanno una comune idea del vino: buono e mai omologato, rappresentativo del territorio, figlio delle stagioni e della natura. Noi nei abbiamo scelti 12 che ben rappresentano una visione del bere sempre più apprezzata, soprattutto tra i consumatori che il vino non lo vogliono subire inseguendo la moda ma imparare a conoscere. Non è solo una questione di gusto ma anche e soprattutto una questione di benessere, personale e ambientale. Niente chimica in vigna, nessun intervento in cantina. Chi conosce questi vini, non ha cambiato più strada: è un percorso che non ammette inversioni di marcia. Per chi invece dei vini non convenzionali ne ha solo sentito parlare, questa potrebbe essere una buona occasione per accettare la sfida lasciandosi prendere per mano almeno a Natale.

La sifda di Alessandra, solo vino naturale

Testalonga
Dolceacqua

Alla famiglia Perrino non puoi che voler bene. Antonio e sua nipote Erica sono generosi come quel gioiello ligure del borgo di Dolceacqua: ogni giorno te ne innamori un po' di più. E così dei vini Testalonga che raccontano una terra magnifica: il loro Rossese è un trionfo di complessa semplicità, un ossimoro che ben si addice a un vino unico, fatto con il cuore di chi ama queste selvagge colline che respirano il mare. Un rosso conviviale, che rende ricca la tavola raccontando un paesaggio e l'impronta piena di carattere di chi lo produce. Ogni annata è decisa dal sole, dalla pioggia, dalle carezze dell'estate, dai graffi dell'inverno. Un Rossese che fa ricca l'anima mentre Fabrizio de André l'accarezza con Crueza de Ma. 

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Rocco Carpeneto
Steira

Lo Steira è un Ovada Docg ottenuto da sole uve Dolcetto provenienti da una vecchia vigna con rese medie intorno ai 40-45 quintali per ettaro. La fermentazione spontanea avviene in botti vecchie con impiego esclusivo di lieviti selvaggi e macerazioni prolungate. Matura poi per 20 mesi, o più, in barriques esauste. Steira è voce del dialetto carpenetese della seconda metà dell'ottocento, e significa “stella”. Quello di Lidia Carbonetti e Paolo Baretta è un Dolcetto luminoso, autenticamente rappresentativo di questo lembo di Piemonte che guarda il mare. Uno dei migliori vini, ma non l'unico, di una ancora giovane realtà come Rocco di Carpeneto. Da servire mentre Michael Kiwanuka canta Hero

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Ezio Cerruti
RiFol

Il RiFol di Ezio Cerruti è il rifermentato in bottiglia del Fol. Si tratta di un vino frizzante ottenuto da uve Moscato dalla personalità divertente e allegra, dotato di una vivace effervescenza e di una spiccata freschezza che incentivano continuamente il sorso. Una bottiglia appagante e tonificante, perfetta compagna per momenti di spensieratezza e convivialità. Secco e profumato, di grande beva, come tutti i vini di Ezio Cerruti, il RiFol è un bianco davvero unico, che mostra la mano di un produttore naturalmente sincero come la sue Langhe piemontesi. Da versare mentre i Rolling Stones cantano Under My Thumb.

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Cascina Tavjn 
Teresa

Nadia Verrua è una giovane vignaiola di Scurzolengo sulle colline del Monferrato, in provincia di Asti. Nel 1998 Nadia, aiutata dal padre Ottavio, decide di imbottigliare e vendere il vino con il nome Cascina Tavijn, che in piemontese sta ad indicare un’umile casa di contadini. Il Teresa è un Ruchè vinificato senza lieviti aggiunti e con moderate quantità di solforosa aggiunta, per mantenere l’integrità del territorio e dell’uva prodotta. I suoi vini esprimono eleganza e discrezione, rispecchiando spontaneamente il carattere di Nadia. Un Ruché che si offre lentamente per offrire un piacere lungo e indimenticabile. Rigorosamente in tavola con Empty di Ray LaMontagne.

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Crocizia
Znestra

Un vino frizzante bianco ottenuto da uve Malvasia di Candia aromatica. Due giorni di macerazione a contatto con le bucce. Affinamento in vasche d'acciaio e rifermentazione in bottiglia attraverso i lieviti indigeni. Come di tutti i vini di Marco Rizzardi, vignaiolo di Pastorello Langhirano, Parma, anche dello Znestra è facile innamorarsi. Crea dipendenza con i suoi profumi e la grande beva che lo rendono ideale in tutte le stagioni. Semplicità e freschezza, qualità indiscutibili di un rifermentato in bottiglia che a suo modo ha fatto scuola, ritornando al passato di un Emilia tutta da (ri)scoprire. Da stappare mentre la puntina graffia I Wanna Prove to You dei Do Hollywood. 

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Carussin
Asinoi

La Barbera ha rappresentato per decenni il vino quotidiano. La Barbera d'Asti Asinoi è ottenuta da vigneti con basse rese, circa 60 quintali per ettaro, che garantiscono una buona concentrazione aromatica. Dopo la raccolta manuale delle uve e la fermentazione con lieviti non selezionati, il vino si affina alcuni mesi in acciaio prima dell’imbottigliamento. Una Barbera giovane, che conserva la caratteristica fragranza fruttata, il sorso fresco e scorrevole: entusiasmante come il sorriso di Bruna Carussin. A San Marzano Oliveto si entra in un mondo fatto di benefica passione, assolutamente contagiosa. Da bere mentre l'aria si riempie con le note di Astral Weeks di Van Morrison. 

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Pacina
La Cerretina

Pacina è un convento con una lunghissima storia alle spalle. Intorno vigneti, oliveti, campi e boschi ed ancora più in là le Crete Senesi. In questo magico scenario toscano, Giovanna Tiezzi e Stefano Borsa producono i loro vini con un amore e un rispetto per la terra assolutamente naturale. La Cerretina è uno dei loro frutti più antichi, coltivato su un terreno argilloso che sa ancora di mare. Un bianco per entrare in un mondo pieno di sorprese e di gioia del bere bene, dove tutto è solo una questione d'amore. Un vino buono buono, da uve Trebbiano Toscano e Malvasia del Chianti, macerato 6 giorni e affinato in botti grandi e acciaio. E bicchieri rossi e felici che cantano Palla di Gomma di Ivan Graziani.

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Vino e le rose
Amore e Psiche

Ottenuto dalla vinificazione in purezza di uve Nebbiolo, prodotte in una piccola vigna con una storia alle spalle di 50 anni ubicata nella frazione di San Giuseppe nel comune di Castagnito, Amore e Psiche porta con sé il carattere audace e sfrontato dell'avventura vitivinicola di questa giovane azienda che in pochi anni ha fatto passi da gigante. Un Nebbiolo che esprime fin da subito le qualità del nobile vitigno piemontese che qui ritrova il dono della beva senza perdere il pregio di poter essere dimenticato in cantina. Felicia, Massimiliano, Gabriele e Stefano come John, Paul, Ringo e George: amore e psiche o peace and love. E così sia: Nowhere Man dei Beatles. 

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La Stoppa
Ageno

Quando dici bianco macerato, non puoi non pensare all'Ageno di Elena Pantaleoni e alla mano di Giulio Armani. Un vino prezioso da uve Malvasia di Candia aromatica, Ortrugo e Trebbiano. Un orange wine con una macerazione sulle bucce di 30 giorni, senza l’aggiunta né di lieviti artificiali né di anidride solforosa. Matura per un anno, metà in acciaio e metà in barriques usate di rovere francese. Come il nome ricorda, è dedicato all’avvocato Ageno, precedente proprietario di La Stoppa, che per primo ha creduto nelle potenzialità di un territorio che sta regalando grandi vini come il superbo Ageno. In cuffia She Knows di Graham Coxon per mantenere la stessa profondità espressiva.

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Guccione
C

Troppo facile avere Francesco Guccione nel cuore. I suoi vini e la sua Sicilia si possono solo amare. Il bianco C nasce da uve Catarratto del territorio di Monreale, prodotto con macerazione sulle bucce e vinificazione in grandi botti di acacia. ll sorso è succoso, minerale, saporito e molto fresco. Un viso con il sorriso, a tratti amaro, di chi lo produce. Un vino schietto, che non fa sconti. Una mano a sud di nessun nord. Un bianco che chiama il bicchiere per riempirlo di colori mediterranei, di cose belle da bere e ascoltare. Luminoso come gli occhi che parlano di Francesco. Fenfo di Fatoumata Diawara per mantenere la fiamma. 

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Divella
Clo Clo

Un Blanc de Noirs, prodotto esclusivamente vinificando in purezza uve di Pinot Nero. Il Clo Clo di Alessandra Divella, a Gussago, Brescia, è uno Spumante Rosé a Dosaggio Zero, ottenuto attraverso il Metodo Classico. Fermentato in tini di cemento e affinato in barrique, riposa sui lieviti in bottiglia per tre anni, per arrivare a esprimersi con un sorso elegante e raffinato da un lato, ma deciso e netto dall'altro. Una bollicina che regala nobiltà alla Franciacorta grazie alla mano di una giovane vignaiola che esprime qui tutta la determinatezza del suo frizzante carattere. Un Rosé che lascia senza parole a meno che non siano quelle di Empty Shell di Cat Power.

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La Fontuccia
Senti Oh!

La Fontuccia prende il nome dall’assolata particella di terreno della prima vigna acquistata all'Isola del Giglio. Qui ha avuto inizio la storia di Giovanni e Simone Rossi, due fratelli che hanno trovato nel sapere del "Meco" le radici e le braccia di un mestiere senza tempo. Da uve Ansonica, radicate al Giglio sin dall’antichità, il Senti Oh! è il loro primo vino di queste terre dove la viticoltura si può definire “eroica”. Piccoli terrazzamenti di muri a secco tra le rocce di granito a picco sul mare, ci si arriva esclusivamente a piedi con ripidi sentieri, la vendemmia è solo manuale, le rese sono basse ma le uve sono ricchissime di profumi. E Cowgirl in the Sand di Neil Young è già nel vento. 

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