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Como, Istituto Pascoli, la preside: "Partiti subito con lezioni online, no al 6 politico"

Intervista a Etta Sosio, la dirigente scolastica che ha messo subito in atto iniziative per studiare da casa

Non ha perso tempo Etta Sosio, la preside dell'Istituto Pascoli di Como. Ancora prima che ieri, 4 marzo 2020, il Governo annunciasse lo stop delle scuole fino al 15 marzo, lei e i docenti del Pascoli, avevano già messo in atto iniziative per consentire agli alunni di studiare da casa. 

«Siamo partiti subito, non volevamo che i ragazzi considerassero questo tempo fuori dalle aule come una vacanza. In primis c'è stato un grosso lavoro di raccolta per poter avere le mail e i numeri dove utilizzavano whatsapp di tutti, studenti e docenti. Dopo qualche giorno eravamo già pronti con lezioni 'virtuali', sia utilizzando piattaforme messe a disposizione dal Ministero della Pubblica Istruzione, sia creando piccoli gruppi tramite skype. Abbiamo anche usato YouTube. Se andate a vedere, per esempio, c'è una bellissima lezione del professor Russo su Pirandello».

Non solo videolezioni o gruppi skype, gli alunni dell'Istituto Pascoli hanno anche dei compiti da svolgere, ricerche con date di scadedenza e questionari da compilare e rinviare. 

«Stiamo cercando di guardare l'altro lato della medaglia e di essere positivi, continua la Sosi, se normalmente in classe un professore non si mette a controllare i quaderni di tutti, non sempre almeno, con la consegna scadenzata online non si scappa!»

Anche gli studenti sembrano entusiasti di questo metodo di insegnamento ai tempi del coronavirus. Utilizzano i mezzi che adoperano ogni giorno come smarthphone e tablet, per guardare lezioni, confrontarsi e inviare le loro ricerche. Un modo intelligente per orientare i ragazzi a sfruttare in maniera più proficua e positiva le tecnologie. 

«Gli alunni sono entusiasti, prosegue Etta Sosi, si sentono più liberi di gestire il loro tempo. Anche i docenti stanno mettendo in atto molte iniziative e stiamo capendo che alcune cose potranno esserci utili anche per il futuro. Ieri abbiamo fatto una conferenza in collegamento con 23 professori. Se un domani servisse riunire il collegio docenti e non vi fossero le disponibilità di presenza, si potrebbe sempre utilizzare questo metodo, per esempio...»

Ogni medaglia ha il suo rovescio, quindi, e questo Istituto sembra aver trovato il modo per continuare le lezioni e far contenti tutti. Anche se, ricorda la preside, è anche importante il tipo di interazione che si crea nelle classi vere. 

Ma alla domanda se, in caso, sarebbe d'accordo con il 6 politico a fine anno, la preside, seppur in maniera simpatica e gentile, non ci sta « Il 6 politico? Mai, se lo scordino, devono studiare e meritarsi la promozione!». 

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