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Pronto soccorso al collasso in tutta la Lombardia. Una riflessione della Uil del Lario

Il problema dell'affollamento dei pronto soccorso non riguarda solo le strutture ospedaliere comasche, ma di tutta la Lombardia. Tanto è vero che la Regione ha attivato le procedure di emergenza visto il collasso a cui quasi tutti gli ospedali si...

Il problema dell'affollamento dei pronto soccorso non riguarda solo le strutture ospedaliere comasche, ma di tutta la Lombardia. Tanto è vero che la Regione ha attivato le procedure di emergenza visto il collasso a cui quasi tutti gli ospedali si trovano a causa dell'epidemia di influenza. "Abbiamo attivato le procedure di emergenza, richiamando il personale in ferie e aumentando le ore di presenza con gli straordinari. C'è stato un picco di influenza che ha portato tutti i Pronti soccorso della Lombardia a un grande sovraffollamento, ma la situazione sta tornando alla normalità". Lo ha annunciato l'assessore al Welfare e Sanità di Regione Lombardia Giulio Gallera. L'assessore ha poi rivolto un messaggio per la vaccinazione antinfluenzale: Invito tutti i soggetti che sono più a rischio, le persone fragili, anziane e i bambini, a sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale. Il vero picco e' previsto per fine gennaio, quindi si e' ancora in tempo. Noi comunque siamo in allerta, vigili e pronti ad intervenire secondo le procedure che abbiamo attivato e con professionalità di alto livello in campo".

Sul tema è intervenuta con una nota stampa il sindacato Funzione pubblica della Uil del Lario che ha tenuto a esprimere le seguenti riflessioni: sarà necessario, il giorno dopo aver gestito l’emergenza, interrogarsi rispetto a quanto accaduto in questi giorni, poiché se questi sono i sintomi della riforma sanitaria regionale sarà fondamentale cercare una “cura” affinché il nostro sistema sanitario regionale non diventi “cronicamente malato”. Occorre necessariamente ripartire con le assunzioni di personale sanitario che oggi risulta ancora bloccato per effetti di norme di carattere cogente che, a nostro avviso, penalizzano la qualità del sistema sanitario ma soprattutto è di fondamentale importanza mettere mano alla legge regionale n. 23/2015 affinché: 1 Ci sia maggior coinvolgimento di “pediatri” e “medici di famiglia” nei momenti in cui si verificano i picchi influenzali; 2 Previsione di un sistema di “rete” tra i medici di famiglia che possa permettere di gestire i picchi influenzali e

diminuire le attese; 3 Maggior sinergia tra i diversi punti ambulatoriali del territorio amalgamando tramite la gestione di una progettualità che vada a gestire un’assistenza pianificata territoriale per dare risposta immediata ai cittadini.

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