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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

Migranti in stazione, la prefettura annuncia nuove misure sanitarie

La Prefettura ha diffuso il seguente comunicato stampa: La situazione venutasi a creare, dalla fine dello scorso mese di giugno, in questo capoluogo, presso l’area antistante la stazione ferroviaria di Como S. Giovanni e le aree limitrofe, a...

La Prefettura ha diffuso il seguente comunicato stampa:

La situazione venutasi a creare, dalla fine dello scorso mese di giugno, in questo capoluogo, presso l’area antistante la stazione ferroviaria di Como S. Giovanni e le aree limitrofe, a causa della presenza di numerosi migranti diretti verso la Confederazione Elvetica, ha fatto emergere la necessità di predisporre organici interventi a tutela dell’igiene e della salute pubblica, nell’interesse della popolazione residente e degli stessi migranti.

Pur non configurandosi, allo stato, ad avviso delle competenti Autorità sanitarie, una situazione di emergenza, si è reso opportuno, in aggiunta alla sorveglianza sanitaria di carattere generale, sinora attuata, pianificare ulteriori iniziative di carattere più “strutturato”, conseguenti all’incremento del numero di migranti presenti nell’area in questione.

In tal senso, alla luce delle risultanze emerse in occasione della riunione tenutasi lo scorso 3 agosto in Prefettura ed a seguito delle intese intercorse tra l’Assessore Regionale al Welfare Giulio Gallera, il Prefetto di Como Bruno Corda, il Sindaco di Como Mario Lucini ed i rappresentanti di vertice dell’Agenzia di Tutela della Salute dell’Insubria, dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale Lariana, della Croce Rossa Italiana, dell’Ordine dei Medici e di FEDERFARMA, è stato elaborato un articolato piano di interventi, che avrà piena attuazione a partire da lunedì 8 agosto p.v. e che integrerà le misure già quotidianamente poste in essere a cura dell’ATS e dell’ASST.

In detto contesto, è stato previsto, in particolare: il posizionamento di un presidio sanitario mobile presso la stazione di S. Giovanni, con la presenza, dalle ore 20.30 alle 22.30, di un medico volontario, il quale effettuerà visite mediche, su richiesta degli interessati o su segnalazione del personale sanitario dell’ATS e/o dei volontari della CRI, ai fini dell’individuazione di eventuali problematiche e dell’invio degli interessati alla struttura ospedaliera per gli interventi diagnostici e terapeutici del caso; la messa a disposizione di un operatore sanitario (infermieristico o medico) da parte di ATS, che ogni giorno, tra le 8.00 e le 10.00 del mattino, in concomitanza con la presenza dei volontari, effettuerà la sorveglianza sindromica mirata ad individuare eventuali sintomi di malattia acuta/infettiva meritevoli di approfondimento diagnostico urgente; l’attribuzione ai volontari del compito di attuare il primo approccio con i migranti, individuando coloro che richiedono assistenza o informazioni di tipo sanitario e segnalando agli operatori sanitari ATS eventuali casi che necessitino di interventi/approfondimenti; l’attribuzione agli operatori ATS del compito di valutare, su un mezzo mobile presente in loco e fornito dalla CRI, i soggetti segnalati, individuando il percorso sanitario più appropriato ovvero inviando immediatamente questi ultimi ai vari nosocomi presenti sul territorio; la messa a disposizione, da parte di ATS, di un’utenza telefonica dedicata, facente capo ad un medico del DPM; l’organizzazione, a cura di ASST, in collaborazione con ATS, di moduli formativi rivolti ai volontari CRI e delle Associazioni, al fine di trasmettere loro le competenze di base per supportare proficuamente gli operatori sanitari nelle attività di sorveglianza sanitaria; la messa a disposizione di tutti gli operatori, da parte di ATS, di materiale informativo multilingue per un approccio facilitato con i migranti; l’attribuzione alla CRI di un ruolo di coordinamento delle associazioni di volontariato, anche nei confronti del Comune; la messa a disposizione, da parte dell’Ordine dei Medici, di professionisti sanitari, i quali supporteranno, su base volontaria, il presidio sanitario di cui si è detto, garantendo specifici turni di presenza presso la stazione di Como S. Giovanni; la messa a disposizione, da parte di FEDERFARMA, tramite la rete delle farmacie presenti sul territorio, di farmaci e altro materiale sanitario necessario per l’assistenza in loco. Le misure suindicate costituiranno oggetto di costante monitoraggio, allo scopo di verificarne l’efficacia, sì da procedere alla loro implementazione, in caso di necessità.

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