Martina, 9 anni, paralizzata da una cisti alla spina dorsale: guarita al Sant'Anna
Martina, 9 anni di Senna Comasco.La sua storia, per quanto drammatica, è una di quelle che si racconta volentieri, perché si è conclusa con un lieto fine. Martina si è trovata improvvisamente calata in un incubo ad occhi aperti: un giorno le sue...
Martina, 9 anni di Senna Comasco.La sua storia, per quanto drammatica, è una di quelle che si racconta volentieri, perché si è conclusa con un lieto fine. Martina si è trovata improvvisamente calata in un incubo ad occhi aperti: un giorno le sue gambe smettono di funzionare. Non riesce più a muoverle. Colpa di una cisti in uno dei punti più delicati e pericolosi in cui si possa formare, cioè la colonna vertebrale.
La patolgia
Più nel dettaglio, la paralisi motoria è stata determinata da una cisti aneurismatica ossea spinale. ?E? una patologia rara ? spiega Silvio Bellocchi, primario dell?U.O. di Neurochirurgia del Sant?Anna -. Le cisti aneurismatiche possono svilupparsi in qualunque osso del nostro corpo. Rappresentano circa l?1.4% dei tumori ossei primitivi. L?incidenza di questi tumori benigni ad aggressività locale è di 1.4 per 100.000 persone, di questi dall?8 al 30% sono localizzati a livello della colonna spinale?.Si tratta di tumori benigni che originano dall?osso (primari) o sono la complicanza di altri tipi di tumori ossei (emangiomi, osteoblastomi, condroblastoma). Le cause di questa lesione non sono conosciute. Questa patologia colpisce i giovani al di sotto dei 20 anni e spesso i bambini.
?Tali formazioni - spiega lo specialista - causano la distruzione dell?osso con conseguente frattura e dolore. A volte si forma una cisti, cioè una raccolta di sangue. Nel caso di Martina questa cisti si è formata nella colonna vertebrale, in una posizione molto pericolosa perché schiacciava il midollo spinale e provocava una paralisi agli arti inferiori. Eseguiti gli esami radiologici, il passo successivo è stato di valutare insieme a tutti gli specialisti coinvolti, quale fosse il modo migliore di procedere. Si è deciso di fare un?angiografia spinale, un esame di secondo livello non usualmente eseguito nei bambini. Sulla base dei dati ottenuti, è stato eseguito l?intervento di decompressione del midollo e asportazione della cisti. A causa della rarità di queste lesioni non esistono approcci terapeutici standardizzati?. Altre possibili cure sono l?embolizzazione della lesione vascolare, l?iniezione di farmaci all?interno della struttura ossea o la radioterapia.
L?approccio multidisciplinare
Per seguire adeguatamente il caso è stato fondamentale un approccio multidisciplinare: la pianificazione terapeutica pre-operatoria è stata effettuata con l?aiuto dei radiologi, mentre la gestione intra-operatoria e post-operatoria con la collaborazione degli anestesisti, pediatri e fisiatri.
La piccola, dimessa il 28 gennaio, in futuro dovrà essere strettamente sorvegliata con esami radiologici (RMN) e periodiche valutazione specialistiche.