Cantù, chiusura per il punto nascita e il nido
Il punto nascita di Cantù è ufficialmente sospeso. Lo hanno annunciato i vertici dell’azienda ospedaliera Sant’Anna oggi in conferenza stampa. La notizia, in realtà, era già nell’aria da giugno, quando il punto nascita è stato sospeso per tutto...
Il punto nascita di Cantù è ufficialmente sospeso. Lo hanno annunciato i vertici dell’azienda ospedaliera Sant’Anna oggi in conferenza stampa. La notizia, in realtà, era già nell’aria da giugno, quando il punto nascita è stato sospeso per tutto il periodo estivo. I numeri dei parti annuali di Cantù, infatti, non consentono all’azienda ospedaliera di tenere aperto il punto nascita, principalmente per motivi di sicurezza. Cantù si trova ben al di sotto dei 500 parti annuali: i numeri parlano di 162 parti nel periodo di monitoraggio nel 2012. Le attività di ostetricia e ginecologia, nonché le attività chirurgiche quali ad esempio ambulatorio generale, ambulatorio per prelievi e pap-test e HIV, ecografie ecc, proseguiranno normalmente. La pediatria, inoltre, non subirà alcuna riduzione, poiché il reparto ha registrato un incremento di accessi e per questo motivo sono stati aperti due nuovi ambulatori. Insomma, non sarà possibile partorire fisicamente a Cantù, ma tutto ciò che concerne l’attività ante e post natale è assicurata. La chiusura del punto nascita ha portato, paradossalmente, alla riorganizzazione del Sant’Antonio Abate. Il progetto, infatti, è già stato presentato stamani ai sindaci del Canturino e del Marianese convocati dall’azienda ospedaliera e durante questo pomeriggio alla stampa. Sia il direttore sanitario Giuseppe Brazzoli, che il direttore Generale Marco Onofri, hanno parlato di disponibilità dei sindaci alle proposte portate avanti dall’azienda ospedaliera: “C’è stata una estrema disponibilità alla comprensione e un gradimento del progetto”, dichiara il dottor Brazzoli. Visto che il punto nascita di Cantù è stato chiuso si è creata la necessità di riorganizzare il reparto che ospitava ostetricia e ginecologia, avvicinando tutte le strutture chirurgiche alla zona delle sale operatorie, rianimazione e pronto soccorso. Inoltre, tale riorganizzazione, permetterà di incrementare il numero dei posti letto che da 117 arriveranno a 127. L’intenzione, dunque, come ha spiegato il dottor Onofri , è quella di: “Avvicinare tutte le strutture chirurgiche alla zona delle sale operatorie, rianimazione e pronto soccorso”.
Il progetto di riorganizzazione
Saranno individuate tre arre: degenza ordinaria e per acuti nell’edificio denominato “M”, degenza a ciclo settimanale (week hospital), principalmente chirurgico, nell’edificio denominato “P” dove saranno collocati i subacuti, degenza a ciclo diurno (day hospital e day surgery) nell’edificio denominato “E”.
Interventi già operativi
L’azienda, inoltre, ha illustrato le attività le novità che ha già introdotto per l’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù.
-La reintroduzione del chirurgo di guardia h24, che era stato sospeso da anni.-incremento dell’attività della cardiologia: un medico in più venuto dal sant’Anna di Como come capo-progetto, 5 elettrocardiografi per la teletrasmissione di ECG dai reparti alla centrale, nonché l’istituzione di letti con monitoraggio continuo dei parametri vitali.
-E’ stata incrementata l’attività della otorinolaringoiatra-Ripresa delle attività urologiche
-invio di apparecchiature nuove come l’ecografo in 4D.