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Batterio al Sant'Anna, bimbi trasferiti dal reparto neonatale

Trasferimento in vista per i bambini ricoverati nella Terapia Intensiva Neonatale dell'ospedale Sant'Anna di San Fermo della Battaglia. Il trasloco è in programma  per lunedì 31 marzo ed è stato deciso dopo la vicenda dell'enterobatterio Serratia...

Trasferimento in vista per i bambini ricoverati nella Terapia Intensiva Neonatale dell'ospedale Sant'Anna di San Fermo della Battaglia. Il trasloco è in programma per lunedì 31 marzo ed è stato deciso dopo la vicenda dell'enterobatterio Serratia Marcescens, trovato nei giorni scorsi nei locali del reparto.

Il trasferimento sarà effettuato dal reparto cosiddetto "+2 giallo" all'area Semintensiva della Rianimazione al piano "-1 rosso", in camere dedicate. La decisione di trasferire bimbi ricoverati , 7 a oggi, è stata presa dalla Direzione Sanitaria nell'ambito degli interventi messi a punto nelle scorse settimane per far fronte alla situazione. "La serratia è un batterio che si trova nell'intestino e si trasmette per via orofecale - spiegano dal Sant'Anna - nessun bambino ricoverato è ammalato o si è ammalato. Si è trattato, infatti, solo di una colonizzazione, cioè i bimbi erano portatori sani senza alcun sintomo".

I piccoli pazienti resteranno ospiti del "piano rosso" per un un paio di settimane durante le quali in Terapia Intensiva Neonatale verranno effettuate alcune migliorie per aumentare il livello di sicurezza. Dopo gli interventi strutturali i tecnici avvieranno la sanificazione dei locali prima del rientro dei piccoli pazienti.

Negli ultimi giorni la Terapia Intensiva ha preso in carico altre 3 bambini, ovviamente sono stati tenuti separati da quelli risultati positivi alla Serratia. I nuovi pazienti sono stati ricoverati nell'area della Patologia Neonatale/Nido, poiché le loro condizioni non sono risultate particolarmente critiche.

"Per quanto riguarda l'accettazione - spiegano dall'Azienda Sanitaria - già da venerdì 21 marzo sono state di nuovo ricoverate le future mamme con gravidanze a rischio fino alla trentaduesima settimana di gestazione". "Comunque - sottolineano ancora - gli specialisti valuteranno caso per caso e, se ritenuto necessario, si provvederà allo spostamento della paziente in altra struttura"- "Ringrazio tutti gli operatori per il lavoro svolto nella gestione di questa problematica in maniera tempestiva con l'attuazione di tutte le misure previste in questi casi a cui si aggiunge un monitoraggio permanente della situazione", ha sottolineato il direttore sanitario dell'Azienda Ospedaliera Giuseppe Brazzoli. "Queste azioni - ha aggiunto il direttore generale dell'Ao Sant'Anna Marco Onofri - consentiranno di ottenere una disinfezione radicale della Tin che ci permetterà di guardare al futuro garantendo il miglior servizio possibile".

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