rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Ztl, l'ultima follia (elettrica)

La finanziaria 2019 apre alle auto elettriche ed ibride nei centri storici

A portare alla luce il pasticcio contenuto nella legge di bilancio, che consentirebbe alle auto elettriche ed ibride di circolare liberamente nelle aree pedonali, è stato Lorenzo Spallino con un articolo su Medium. Sulla questione sollevata dall'ex assessore di Como è intervenuto ieri anche Wired, che ha dedicato al tema un ampio articolo attraverso il quale si è cercato di approfondire il delicato passaggio del provvedimento contenuto nella finanziaria 2019.

All’articolo 7 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, dopo il comma 9 è infatti inserito il seguente comma 9 bis: «Nel delimitare le zone di cui al comma 9 i comuni consentono, in ogni caso, l’accesso libero a tali zone ai veicoli a propulsione elettrica o ibrida ».

L’articolo 7 del codice della strada è quello secondo il quale i comuni possono, con deliberazione della giunta, provvedere "a delimitare le aree pedonali urbane e le zone a traffico limitato tenendo conto degli effetti del traffico sulla sicurezza della circolazione, sulla salute, sull’ordine pubblico, sul patrimonio ambientale e culturale e sul territorio".

“L’intenzione di chi ha scritto la norma è chiara: zone pedonali e zone a traffico limitato (Ztl) non sono e non devono essere un problema per quelle categorie di auto uniche ad avere un segno più nelle vendite – ha detto Spallino a Wired – l’unico dettaglio giuridico che potrebbe fermare questa follia è che il testo, a causa dell’espressione utilizzata (“Nel delimitare…”) si riferisca alle aree pedonali e alle Ztl da realizzare, non a quelle esistenti. Ma si tratta davvero di una sottigliezza giuridica: posso accedere con la mia ibrida nei centro storici delimitati dal primo gennaio 2019, non a quelli esistenti. Non ci crede nessuno. Soprattutto non ci crederebbero i detentori di pass per disabili, ai quali le zone pedonali sono giustamente vietate ma che vedrebbero entrare i possessori di una Tesla“.

In altre parole, salvo ripensamenti, la passione per l'auto elettrica sembra così alta da arrivare addirittura a incentivarne l'acquisto con la sottile promessa di poterla utilizzare come fosse una bicicletta e non un'automobile a quattro ruote, che di fatto riporterebbe i centri storici a un nuovo medioevo. Perché se non si è capito che liberare le auto dalla Ztl non è questione di inquinamento ma di civiltà, vuol dire non avere capito nulla. Provate ad immaginare, se il provvedimento venisse applicato alla lettera, cosa potrebbero tornare vie e piazze nei prossimi anni. Un silenzioso caos, forse non inquinante, ma certamente devastante per qualsiasi centro storico liberato a fatica dalle auto dopo decenni di oppressione. La qualità della vita dei Portici Plinio o di piazza Grimoldi (rimanendo alle aree più recenti incluse nella Ztl) non è migliorata solo perché lo smog è diminuito, è migliorata soprattutto perché il rispetto dei cittadini e dei monumenti ha finalmente scavalcato quello selvaggio delle auto.  

Spallino torna oggi sulla questione con un breve pensiero rilasciato a QuiComo che non lascia spazio alla fantasia: "Se continueremo a pensare che le strade siano appannaggio esclusivo delle auto e le piazze dei parcheggi, faremo la fine dei dinosauri di Dürrenmatt, che per non fare brutta figura davanti all'evoluzione preferirono estinguersi".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ztl, l'ultima follia (elettrica)

QuiComo è in caricamento