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Svolta ex Ticosa: l'area torna al Comune di Como

Via libera della giunta a un accordo stragiudiziale tra amministrazione e Multi

Sono passati 11 anni da quando la vecchia tintostamperia Ticosa è stata abbattuta. Si concludeva, in quel mese di gennaio 2007, il primo mandato del sindaco Stefano Bruni. Il progetto di riqualificazione dell'area alle porte del centro città fu uno dei punti forti del suo programma elettorale, quello con cui fu rieletto pochi mesi dopo con consenso quasi plebiscitario. Con la vendita dell'area all'impresa internazionale Multi sembrava, così, arrivata la parola fine a decenni di degrado. Il Comune avrebbe dovuto incassare 14 milioni di euro e Multi avrebbe realizzato un super progetto di riqualificazione e di rilancio dell'intero comparto urbano. Tutto naufragato a causa, soprattutto, delle difficili operazioni di bonifica che si sono trascinate dietro anche contenziosi legali mai risolti. 

I rapporti tra Comune e Multi si sono incrinati e dopo 11 anni dalla demolizione tutto è rimasto immobile. Ora, però, potrebbe essere giunto il momento di una svolta: Multi ha proposto un accordo stragiudiziale che consentirebbe al Comune di Como di tornare proprietario dell'area senza incorrere nel pagamento delle pesanti penali paventate negli ultimi anni. La giunta di Palazzo Cernezzi, su proposta dell'assessore all'Urbanistica Marco Butti, nella seduta del 12 aprile 2018 ha espresso parere favorevole a percorrere la via di questo accordo per così dire bonario. I contenuti dell'accordo non sono stati ancora resi noti.

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