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Tasi sulle case in vendita a Como

Tasi anche sugli immobili in vendita a Como. Ieri (15 luglio 2014) il consiglio comunale ha approvato durante la discussione sulle aliquote delle tasse e imposte comunali un emendamento presentato da Vincenzo Sapere (Paco-Sel) che chiedeva di...

Tasi anche sugli immobili in vendita a Como. Ieri (15 luglio 2014) il consiglio comunale ha approvato durante la discussione sulle aliquote delle tasse e imposte comunali un emendamento presentato da Vincenzo Sapere (Paco-Sel) che chiedeva di applicare la Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) anche agli agli immobili in vendita da parte di imprese edilizie o immobiliari. l'emendamento è stato approvato dopo che però è stato modificato su proposta del consigliere di Como Civica, Italo nessi: l'aliquota approvata è 1,5 per mille mentre la proposta di Sapere era di 2,5 per mille.

Sapere ha spiegato che la legge sull'Imu non consentiva di applicare l'imposta sugli immobili anche alle case in vendita, mentre la legge sulla Tasi consente di applicare questa tassa: "In questo modo possiamo recuperare risorse che consentiranno di alzare la soglia per le esenzioni dalla tasi". infatti, l'emendamento di Sapere insieme a quello del consigliere del gruppo misto di minoranza, Marco Butti, dovrebbe consentire di alzare la soglia delle esenzioni da 13mila a 15mila euro di reddito. L'emendamento di Butti, anch'esso approvato, ha alzato l'Imu al 10,6 per mille sugli immobili di istituti bancari o dei supermercati con superfici di vendita superiore a 1.500 metri quadrati.

Bocciati, invece, due emendamenti presentati da Laura Bordoli (NCD). Il primo chiedeva di diminuire l'Imu sulle seconde case concesse in comodato d'uso gratuito ai figli o ai parenti di primo grado. "Questo emendamento - ha commentato Bordoli - avrebbe portato l'Imu dal 9,6 al 7,6 per mille. Sarebbe costato circa 400-500mila euro secondo le stime degli uffici, cifra che certamente era recuperabile con altri interventi sul bilancio. Inoltre avremmo equiparato l'Imu delle seconde case date ai figli a quella applicata a immobili come negozi e capannoni industriali. Credo che sia corretto non tassare troppo il patrimonio che i cittadini hanno messo da parte con tanti sacrifici, magari proprio per metterlo a disposizione dei figli".

Il secondo emendamento di Bordoli, che come detto è stato bocciato, puntava ad applicare la Tasi anche agli inquilini che vivono in affitto. infatti, la legge prevede la possibilità per un Comune di far pagare dal 10 al 30 per cento della Tasi relativa a un immobile agli affittuari. "Anche in questo caso - ha detto Bordoli - si trattava di una proposta sensata, visto che la Tasi è una tassa sui servizi dei quali beneficiano anche gli inquilini".
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