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Sindaco di Como, De Santis rinuncia alla propria candidatura

E Fermi lascia Forza Italia per la Lega

Acque agitate nella politica comasca in vista dellla disputa elettorale per la nomina del nuovo sindaco del capolugoo. Da mesi si rincorrono tanti nomi e poche certezze. Una delle più autorevoli era sicuramente quella legata al nome di Paolo De Santis, che avrebbe dovuto guidare una grande coalizione che nelle intenzioni doveva mettere insieme Pd, FdI e centristi, insomma una sorta di governo Draghi in salsa lariana. 

Già assessore, già presidente della Camera di Commercio, imprenditore alberghiero di successo, nonchè anima di Officina Como, circolo cultural-politico, De Santis ha soffiato il suo pesantissimo no sul tavolo politico cittadino, scompligliando così le carte del grande compromesso comasco. Tutto quindi da rifare, il toto nomi riparte praticamente da zero. 

Fermi alla Lega

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Ma non è questa la sola notizia politica degna di nota. Il presidente del Consiglio egionale lombardo, il comasco Alessandro Fermi, colonna portante di Forza Italia a Como, è salito ufficialmente proprio oggi sul carroccio leghista. Per Fermi è questo il secondo salto tra i partiti del centrodestra: iniziata la carriera politica in Alleanza Nazionale, passò poi ai forzisti. Il suo ingresso nella Lega è stato presentato in conferenza stampa accanto leader leghista con queste parole:  "Ringrazio Salvini per la volontà di allargare all'area liberale il bacino della Lega. La mia decisione è frutto della necessità di uscire dalle ambiguità in cui è caduta Forza Italia con i suoi continui ammiccamenti a sinistra". Un salto che potrebbe avere ripercussione sia a Roma sia a Milano. E certamente anche nella nostra città, dove la Lega non ha mai avuto uomini di peso politico. E in questo senso è innegabile il ruolo di Fermi.    


 

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