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A Erba un Salvini senza filtri: "Non ne posso più della vita a distanza e dell'occupazione della sinistra"

Il segretario della Lega ha nuovamente difeso Landriscina dalla candidatura di Molinari avanzata da Fratelli d'Italia

Un Salvini da campagna elettorale quello che ieri ha partecipato ieri a Lariofiere al convegno organizzato dall’eurodeputata Isabella Tovaglieri e dedicato ai giovani. Andando oltre il buon ritratto di famiglia tutto sorrisi - in cui ritroviamo,  insieme al segretario federale della Lega, il deputato Eugenio Zoffili, il presidente del Consiglio regionale Lombardo Alessandro Fermi (nuovo ingresso di peso nella Lega dopo l'addio a Forza Italia) e la candidata intoccabile del centrodestra a Erba, Veronica Airoldi - Salvini nel suo discorso ha affrontati i temi tanto cari al suo partito, senza però dimenticare di lanciarenuovi strali anche all'egemonia culturale della sinistra in certi ambienti: "Dobbiano liberare scuole, teatri e istituzioni dall'occupazione di sinistra". 

Non è mancata nemmeno un po' di ironia sulla stagione covid e sui vaccini: "Non ne posso più - ha detto Salvini - della vita a distanza, della politica a distanza, della didattica a distanza, dell'amore a distanza. Conto che il peggio sia alle spalle, non parlo volontariamente di covid, di green pass, terze dosi, quarti dosi, quinte dosi, mix, cocktail. Ieri sera ero a cena... Tu cosa ti sei fatto? Ma io ho fatto due Pfizer ora provo con Moderna. Lasciamo perdere...andiamo avanti ". 

E poi, parlando invece ai microfoni di Etv, il nuovo strappo con Fratelli d'Italia che, riponendo in soffitta l'esperienza di Landriscina, aveva candidato nelle scorse settimane Stefano Molinari. Se a Erba nel centrodestra fila tutto liscio, a Como le cose non hanno per ora preso lo stesso binario: “Ci sono tre sindaci di tre capoluoghi lombardi uscenti: Como, Monza e Lodi. Lasciamoli lavorare e prepariamo la squadra e il progetto del futuro. Io non voglio dare giudizi sui nomi però Como è una città giustamente esigente, che chiede di fare alle amministrazioni di più rispetto a altrove, dei passi in avanti si sono fatti. Però io voglio usare questi mesi, come ho chiesto agli assessori e ai consiglieri della Lega, per fare, per costruire, per pianificare, per completare e non per polemizzare. C’è un centrodestra unito e io faccio e farò di tutto perché rimanga unito. A Como, a Monza, a Lodi e in Regione Lombardia. Perché uniti si vince e si governa meglio, progettiamo la Como dei prossimi cinque anni e non perdiamo tempo a litigare e dividerci perché Como non se lo merita"

Infine, il nuovo consegunte abbraccio al sindaco uscente Landriscina con la stoccata finale a FdI: “È mio dovere sostenere al massimo e fino alla fine il sindaco in carica dando consigli. Ma se ciascuno presenta i propri candidati non facciamo un buon servizio alla città”.

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