I giovani della Fiamma Tricolore contro la Cgil: "Risolvete i problemi del lavoro anziché condannarci"
Il segretario regionale Marco Dalle replica alle accuse mosse dal sindacato per gli striscioni "anti-pride"
I giovani della Fiamma Tricolore replicano alle accuse mosse dalla Cgil a seguito dell'affissione degli striscioni contro il gay pride di Como. A parlare è il segretario regionale Marco Dalle: "Sempre più giovani fuggono all'estero perché in Italia manca la prospettiva di un futuro stabile dal momento che c'è sempre meno domanda di lavoro e la disoccupazione, specialmente quella giovanile, non fa altro che aumentare. Questo è un problema che il nostro Paese ha da diversi decenni e ci mette quasi in imbarazzo vedere che un ente sindacale come la Cgil si preoccupi di condannare i giovani della Fiamma Tricolore invece che preoccuparsi a trovare qualche misura, qualche soluzione che possa, almeno in parte, risolvere i problemi di tutti i lavoratori italiani onesti, giovani e meno giovani".
Dalle passa poi a difendere il diritto di esprimere quanto contenuto negli striscioni affissi ai giardini a lago nella notte tra il 14 e il 15 luglio: "Nel nostro Paese vige la cosiddetta libertà d'espressione in ogni forma possibile e è per questo che noi giovani abbiamo rispettato la manifestazione contestando sì gli atti osceni del gay-pride, ma senza mai mancare di rispetto alla loro libertà di esprimere il proprio orientamento sessuale. Ci teniamo a ribadire che noi abbiamo sempre contestato come queste manifestazioni vengono svolte e non quello che vogliono esprimere".
Poi la risposta alle accuse di anonimato: "I nostri volti non si sono mai nascosti dietro a nulla, firmando sempre qualsiasi iniziativa presa dal partito politico. Non accettiamo che ci venga fatto un insegnamento da chi ha sempre preso accordi con la politica dimenticando il loro vero compito da sindacalisti. Nel 2023 ringraziamo chi ancora ha voglia di combattere per un ideale diverso e non come vorreste voi Cgil, che volete che i giovani la pensino come volete voi e in nessun altro modo. La cosa ridicola è che se qualcuno non la pensa come voi allora è fascista, ma questo vostro modo di pensare e di agire è tipico di una dittatura, quella che voi odiate tanto. Siamo i Giovani della Fiamma Tricolore e siamo stanchi che puntiate il dito solo ed esclusivamente cercando di denigrare le nostre idee incolpandoci di ciò che non esiste più dal 1945. Questo vostro comportamento è tipico di chi, come dice un famoso detto, "vuole nascondere la polvere sotto il tappeto" e per farlo sposta l'attenzione su altri argomenti, creando inutili polemiche e quindi ha sempre una scusa pronta per non affrontare i veri problemi del Paese".