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Acsm-Agam, la commissione stoppa il referendum di Rapinese: ricorso al Tar

Il comitato referendario si opporrà alla decisione di non ammissibilità

La commissione di esperti del Comune di Como per i referendum ha dichiarato inammissibile il quesito che la lista Rapinese Sindaco avrebbe voluto sottoporre ai comaschi: vendere o no le azioni che il Comune detiene in Acsm-Agam (pari al 24,8%)? 

Giovedì 21 dicembre 2017 la commissione di esperti formata dal segretario comunale Andrea Fiorella, dalla consigliera Alessandra Bonduri (Lega) in rappresentanza della maggioranza consiliare, e da Fulvio Anzaldo (Rapinese Sindaco) in rappresentanza dell'opposizione, ha decretato inammissibile il referendum. Si sono opposti al referendum il segretario e la consigliera Bonduri, mentre ha dichiarato il suo parere di ammissibilità - come era, tra l'altro, ovvio aspettarsi - il consigliere Anzaldo.

Le motivazioni

Il segretario comunale ha espresso parere contrario al referendum per varie ragioni. Innanzitutto il quesito, per come formulato, sarebbe qualificabile come referendum consultivo e non propositivo. Inoltre, essendo Acsm-Agam una società quotata in borsa per la vendita dei pacchetti di azioni superiori al 5% occorrerebbe il parere della Consob. E ancora: il referendum riguarda impegni che il Comune ha assunto verso terzi, cioè gli altri soci dell'azienda, attraverso la sottoscrizione dei Patti parasocioli con i quali ci si è impegnati a non vendere le proprie azioni.

Il ricorso al Tar

Il comitato referendario che ha promosso la richiesta di indire il referendum è già al lavoro per intraprendere l'iter legale necessario a fare ricorso al Tar. Sarà, di fatto, chiesto l'annullamento della decisione della commissione di esperti che ha stoppato la proposta di referendum targata Rapinese Sindaco.

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