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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Divieto di pescare nel primo bacino, Rapinese contro Civitas: "Pescatori non abboccate all’amo di Magatti"

Infuria la polemica sul regolamento di polizia urbana del Comune di Como che rischierebbe di vietare la pesca sulle sponde del primo bacino del Lario

Si infiamma la polemica sul divieto di pescare nel primo bacino del lago di Como, che rischia di essere adottato insieme all'approvazione del regolamento di polizia urbana in discussione in Consiglio Comunale.

Battaglia contro tale divieto prima dai pescatori dell'associazione Pesca Sportiva (che hanno programmato una nuova protesta) e poi dal gruppo Civitas, con il consigliere Bruno Magatti che ha annunciato un emendamento per stralciarlo.

Contro Magatti arriva la replica di Alessandro Rapinese.
Tramite la sua pagina facebook il consigliere comunale prima riprende quanto affermato da Magatti (“La discussione sul regolamento di Polizia Urbana, che se approvato renderebbe impossibile la pesca amatoriale e sportiva lungo sponde del lago, è l’ennesima dimostrazione di come la politica delle “maggioranze” sia distante dai cittadini, oltre che dai problemi reali della città – attacca Civitas – Noi non possiamo rimanere muti: quella parte di città che sta comprendendo gli effetti che questo regolamento andrebbe a produrre lo sta ora assediando in tutte le sue parti”), poi ribalta la questione postando l'articolo 9 del regolamento di polizia urbana attualmente in vigore.

"Leggendo l’articolo 9 del regolamento di polizia urbana in vigore - scrive Rapinese- capirete che OGGI la pesca è già vietata e capirete anche che ciò che Magatti critica (il regolamento di polizia urbana in discussione) IN VERITÀ è molto più favorevole alle esigenze dei pescatori di quello precedente perché introdurrà delle fasce orarie all’interno delle quali si potrà pescare praticamente ovunque.

Perché Magatti non vuole il nuovo regolamento di polizia urbana? Per le norme sulla pesca? No. Dei pescatori è facilmente dimostrabile che non gliene freghi una mazza infatti quando è stato, per ben 5 anni, al governo con Lucini per i pescatori non ha fatto nulla.

Magatti però era parte di una giunta che ha consentito, e gradito, che i giardini sotto la stazione San Giovanni diventassero un insopportabile bivacco a cielo aperto. Bivacco che se fosse già stato in vigore il regolamento di polizia oggi in discussione non sarebbe mai esistito... con buona pace dei cattocomunisti come lui.

Magatti lasci in pace i pescatori e se ne faccia una ragione: grazie alla lista Rapinese Como avrà un nuovo regolamento di polizia urbana e diventerà una città più pulita e più sicura e, a meno che venga concesso il diritto di voto ai clandestini, questo sarà il suo ultimo mandato a Palazzo Cernezzi".

Infine l'appello di Rapinese: "Pescatori non abboccate all’amo di Magatti e fatevi questa domanda: se Bruno Magatti teneva così tanto a voi perché quando è stato per 5 anni al governo non si è preoccupato di modificare l’articolo qui sotto?".

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