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Protesta a Tavernola: "Il centro d'accoglienza torni ai cittadini"

"Spendere 500mila euro per ristrutturare il centro d'accoglienza di Tavernola è impensabile. Se è stato ridotto in questo stato la colpa e di chi lo ha gestito e qualcuno deve pagare". Così Marco Butti, consigliere comunale di Como, ha commentato...

"Spendere 500mila euro per ristrutturare il centro d'accoglienza di Tavernola è impensabile. Se è stato ridotto in questo stato la colpa e di chi lo ha gestito e qualcuno deve pagare". Così Marco Butti, consigliere comunale di Como, ha commentato questa mattina la decisione dell'amministrazione comunale di dare in concessione per 20 anni alla Prefettura l'utilizzo del centro di via Tibaldi a Tavernola per ospitare profughi e migranti.

Butti insieme ad altri militanti di Fratelli d'Italia ha organizzato in mattinata un flash-mob con conferenza stampa per illustrare non solo le condizioni in cui versa il centro di Tavernola ma anche lo stato di degrado e abbandono dell'ex centro d'accoglienza di Sagnino. Fratelli d'Italia auspica che queste strutture possano essere ridate alla cittadinanza: "Il quartiere di tavernola non vuole la riapertura del centro, tanto più se a spese dei cittadini italiani: se servono 500mila euro per rimetterlo a posto significa che qualcuno lo ha gestito male e gli ospiti che lo hanno utilizzato non ne hanno avuto cura. Nei prossimi giorni lanceremo una petizione nel quartiere per dire no alla riapertura".

In consiglio comunale Butti porterà una mozione che oltre a chiedere di mettere a disposizione della cittadinanza "e degli italiani" il centro di via Tibaldi, impegnerà la giunta a ristrutturare e a mettere a disposzione di cittadini e associazioni anche la struttura di via Feraboschi a Sagnino. "Attualmente è ridotta a un grave stato di abbandono - ha detto Butti - e anche in questo caso la causa è la malagestione di chi ne ha avuto la responsabilità negli anni. Le foto che ho scattato durante un sopralluogo (vedi fotogallery) dimostrano tutto il degrado e i danni della struttura. Il Comune dice che è disposto a concederne l'uso ad associazioni purché paghino per la sua sistemazione ma questo è impensabile. Non è giusto chiedere soldi alle associaizoni, bisogna invece rivalersi su chi ha ridotto l'ex centro d'accoglienza di Sagnino in queste condizioni".

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