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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Privatizzare farmacie comunali di Como? La Cgil è contro la giunta

La politica di Palazzo Cernezzi è occupata in queste settimane sul tema della vendita delle farmacie comunali di Sagnino e Muggiò. Mercoledì sera si è svolto un serrato dibattito che proseguirà anche nelle prossime sedute consiliari. molta...

La politica di Palazzo Cernezzi è occupata in queste settimane sul tema della vendita delle farmacie comunali di Sagnino e Muggiò. Mercoledì sera si è svolto un serrato dibattito che proseguirà anche nelle prossime sedute consiliari. molta attenzione al tema è stata data anche dai sindacati visto che a seguito della vendita delle farmacie ci sono cinque persone dipendenti a tempo indeterminato che rischiano di perdere il posto di lavoro dopo 12 mesi. Sulla questione si è espressa anche la Cgil che ha esplicitamente manifestato la contrarietà alla decisione assunta dalla guinta di centrosinistra del sindaco Mario Lucini.

"Tale contrarietà non è determinata da ragioni pregiudiziali - si legge nella nota diffusa dalla segreteria provinciale della Cgil di Como -. Nel caso specifico però l'amministrazione sottovaluta alcuni aspetti fondamentali che rischiano di pregiudicare un patrimonio (su un servizio essenziale) che produce ogni anno significative entrate per la collettività. Inoltre, ed è per noi l'aspetto più rilevante, le modalità con cui si intende procedere pongono evidenti interrogativi sul destino lavorativo delle persone che vi operano, specie in una fase di drammatica crisi economica che ne renderebbe difficilissima la ricollocazione.

Crediamo che l'idea di procedere nella fase attuale a processi di alienazione di beni comuni, anche per effetto della crisi in atto, rischierebbe di trasformarsi per l'amministrazione in una svendita del patrimonio comunale. Chiediamo all'amministrazione di rivedere tale scelta, di avviare una riflessione seria ed approfondita sul patrimonio del comune capoluogo, di riappropriarsi su tale delicata materia di una visione strategica, di interrogarsi su cosa può essere ceduto e di cosa deve essere valorizzato. Il tutto però in un disegno di salvaguardia dei servizi fondamentali per i cittadini, coinvolgendoli in qualità di veri proprietari di tali beni".

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