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Politeama, il grido d'allarme di Davide Fent: "Sta già diventando una Ticosa 2"

Appello dell'ex presidente della Società Politeama. Le immagini del degrado

Nuovo grido d'allarme sul futuro del Teatro Politeama di Como. Una questione che si trascina da anni, sui cui più volte abbiamo scritto anche noi, denunciando lo stato in cui si trova la storica sala, e su cui si sono levate voci autorevoli del mondo della cultura comasca, come quella di Barbara Minghetti. E a rassicurare gli animi non basta la proposta di un recupero di cui si è fatto promotore il Conservatorio di Como: ipotesi affascinante ma con una strada lunga e in salita.

Questa volta a lanciare un nuovo allarme attraverso un post sul suo profilo facebook è Davide Fent, in passato presidente proprio della Società Politeama e che negli anni scorsi aveva paventato più volte il rischio che l'ex teatro diventasse una nuova Ticosa.

"Chi fermerà il degrado? Sta già diventando una Ticosa 2", questo l'esordio del post che denuncia le condizioni in cui versa il Teatro chiuso e abbandonato da anni: "Bisogna intervenire subito sul tetto, basta inviare pompieri e ufficio tecnico, la pioggia corrode, ha già intaccato e rovinato gli affreschi, corrode le facciate, non capisco perchè la maggioranza del consiglio comunale di Como abbia respinto la proposta dell'avvocato Fulvio Anzaldo per far intervenire un privato con pubblicità esterna, per esempio Remo Ruffini e Moncler, e con quei soldi incominciare a riparare il tetto prima che crolli".

Como, il degrado dell'ex Teatro Politeama - maggio 2018

Proprio alcuni consiglieri nei giorni scorsi hanno effettuato un sopralluogo all'interno del Politeama per denunciare lo stato in cui versa la struttura. Le immagini della gallery, scattate da Ada Mantovani, mostrano chiaramente la situazione descritta da Fent: muffa, pareti e tetti scrostati e pieni di umidità, intonaco caduto, interni in rovina.

Fent domenica 3 giugno 2018 ha rilanciato un suo lungo post risalente al 2014 in cui ha tracciato la storia gloriosa del Politeama lanciando facendo un appello per il suo recupero. Parole che a distanza di anni suonano ancora terribilmente attuali, visto che praticamente non è cambiato nulla. Ecco alcuni passaggi di quel post.  

"A Como c’è un bene culturale nel cuore della città, che attende di essere salvato a nuova vita, lo storico Teatro Politeama. Inaugurato il 14 settembre del 1910 con la Bohème di Giacomo Puccini, non si mancò di sottolineare la perfetta rispondenza dell’ edificio alle esigenze di un teatro popolare. Il Politeama ha chiuso definitivamente i battenti all’inizio del 2005.
All’ingresso si distingue ancora la locandina dell’ultimo film proiettato, 'The Aviator' di Martin Scorsese Sicuramente è prioritario restaurare la sala, attualmente dotata di 433 posti.

Il Politeama è un teatro nato per la musica quindi è acusticamente a posto. Se continua a essere ignorato si può trasformare in un ulteriore monumento lasciato andare in rovina. Quando si mette piede in sala, il fascino delle decorazioni liberty e della copertura apribile progettata dal celebre architetto Federico Frigerio ancora prevale sul degrado, che comunque avanza a passi da gigante.

Ma avventurandosi nel retropalco e salendo nelle stanze ai piani superiori, fino a sbucare sul tetto, sembra di essere in un film malinconico e struggente.

Come si è già sottolineato, il Politeama assolveva alle funzioni di teatro per la lirica e la prosa, ma anche di cinema, di circo, di Café chantant, di caffè, di ristorante, di albergo.  

Il Politeama, pur con alterne vicende e altalenanti successi, resse i cambiamenti del mondo dello spettacolo per tutto il Novecento. Negli ultimi decenni fu quasi unicamente sala cinematografica.

La situazione del Politeama e i progetti mai realizzati

Purtroppo oggi i muri e le facciate perdono calcinacci e sul tetto l’ impermeabilizzazione si è in buona parte staccata. Proprio il risanamento della copertura e delle facciate sono gli interventi di messa in sicurezza più urgenti. E’ in atto da anni una situazione particolare. Vari progetti si sono succeduti in questi anni.

Quello del Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi di Como e del Politecnico di Milano che aveva avuto il parere favorevole del Miur (Ministero dell’Istruzione , dell’Università e della Ricerca). Non meno praticabile e affascinante la via proposta nel 2008 da un team composto da docenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera, dell’Accademia di Mendrisio e dal Politecnico, per il recupero artistico, architettonico e culturale del Politeama.

L'appello di Fent

La città di Volta ha l’occasione di darsi una scossa, per dimostrare che non è più la bella addormentata del Lario, di risvegliarsi una volta per tutte dal “Como profondo”, giusto per citare alcune delle metafore non proprio lusinghiere con cui è stato definito il nostro capoluogo negli ultimi anni.

Se Como vuole “cambiare passo” questo è il momento giusto per dare l’esempio. L’occasione si chiama Politeama. L’ex cineteatro con più di 100 anni di storia. Anni di storia gloriosa alle spalle. Per raggiungere l’obiettivo occorrono due cose che sono troppo spesso mancate in riva al Lario, soprattutto quando si è trattato di investire nella cultura: la capacità di fare squadra e la volontà politica.

Qualcuno obietterà che servono innanzi tutto i soldi, ma quelli si possono trovare solo se vi sono le due condizioni di cui sopra.
Bisogna avere la capacità di fare rete tra associazioni culturali ed enti cittadini, quella che ha permesso di risorgere ad altre realtà italiane, che nei profondi cambiamenti di quegli anni si trovarono in analoghe condizioni: un esempio per tutti è quello del Politeama della Città d Prato, recuperato attraverso l’azionariato popolare, il sostegno delle amministrazioni e un progetto di gestione sostenibile.

Oggi Como ha una nuova occasione.

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