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"Il Patria fermo per colpa della burocrazia". L'ira di Alessio Butti contro il Ministero

Il parlamentare comasco: "Fosse per me scioglierei subito la Navigazione dei Laghi"

Per colpa della burocrazia il piroscafo Patria è costretto a rimanere attraccato al pontile di Villa Olmo senza poter navigare. E' quanto sostiene l'onorevole Alessio Butti (Frateli d'Italia) che ha espresso la sua ira in un comunicato stampa che accompagna l'annuncio di una interrogazione parlamentare a risposta in commissione. La società concessionaria del piroscafo - The Lake of Como Steamship Company - non potrebbe provvedere alla manutenzione a causa dei diniego da parte di Navigazione Laghi di utilizzare i suoi cantieri, i quali sembra siano gli unici che possano consentire tale manutenzione.

"Ancora una volta il Ministero delle Infrastrutture e il Governo dei “migliori” - commenta Butti - ostentano la forza bruta della burocrazia più bieca pur di non rendere disponibili le proprie strutture per mettere il “Patria” in condizione di navigare. Tutti riconoscono al “Patria” il valore storico e culturale che la stessa Soprintendenza, obtorto collo, ha dovuto confermare. Nonostante ciò il Ministero, segnatamente l’Ente navigazione dei laghi - che se dipendesse da me scioglierei seduta stante per conferire ogni competenza, in materia di gestione della Navigazione dei laghi, alla Regione - usa il burocratese anacronistico pur di mortificare una lodevole iniziativa privata".

Nella sua interrogazione il parlamentare comasco spiega che "la Gestione Laghi, quindi il Ministero delle Infrastrutture, non consente l’utilizzo delle proprie officine e del proprio personale per l’esecuzione degli interventi manutentivi su natanti non di proprietà stante il fatto che sia le infrastrutture sia il personale sono occupati con la manutenzione dei natanti destinati alla navigazione pubblica di linea". Butti, inoltre, aggiunge: "Il proprietario può assolvere all’obbligo della manutenzione del bene culturale solo se supportato dall’Ente di Gestione che risulta essere l’unico soggetto in grado di fornire le infrastrutture, le professionalità e le maestranze necessarie". Possibilità, come detto, negata dall’Ente di Gestione Governativa, nonostante riconosca la rilevante importanza del Piroscafo “Patria” classificato quale bene culturale di rilievo storico".

L’indisponibilità dei Cantieri Navali e l’impossibilità di utilizzare personale e infrastrutture della Navigazione per scopi non istituzionali rischiano di costringere il Patria a restare fermo. "Per una volta che volonterosi privati manifestano la propria disponibilità a recuperare un patrimonio della storia della Navigazione - continua Butti - il ministero frappone una volontà burocratica e ostile degna di miglior causa". In conclusione della sua interrogazione ALessio Butti chiede: "Quali azioni concrete il Ministro interrogato intenda porre in essere per far fronte alla impellente necessità di effettuare interventi di tipo manutentivo e di messa in navigazione del Piroscafo “Patria” bene culturale, eventualmente individuando le modalità di svolgimento dei lavori ed, in particolar modo, con quali tempi, nonché se non ritenga il Ministro stesso di dover aderire alla richiesta proveniente dal territorio per avvicinare il luogo del bisogno (territorio) a quello che dovrebbe essere il luogo della soluzione dei problemi (ministero)".

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