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PGT di Cantù, il PD avverte: "Impossibile rispettare i tempi"

I tempi per l’approvazione del nuovo Pgt preoccupano il Partito Democratico di Cantù. Il termine ultimo per adottare lo strumento urbanistico è fissato per il 31 dicembre 2012. Una data che secondo il PD non potrà mai essere rispettata. Come si...

I tempi per l’approvazione del nuovo Pgt preoccupano il Partito Democratico di Cantù. Il termine ultimo per adottare lo strumento urbanistico è fissato per il 31 dicembre 2012. Una data che secondo il PD non potrà mai essere rispettata. Come si ricorderà, infatti, la nuova amministrazione ha revocato il vecchio Pgt il 3 agosto 2012 con una delibera consiliare. A parere del PD, e in particolare dell’ex dirigente dell’area urbanistica, Vitaliano Colombo, la scadenza per l’approvazione non potrà essere rispettata perché il documento dovrà essere di nuovo sottoposto ai pareri della VAS. Mancherebbero, dunque, i tempi tecnici per poterlo approvare. “Facendo stime ottimistiche, sarà adottato ad aprile 2013”, sostiene Vitaliano Colombo.

Da privato cittadino e da ex dirigente, Colombo ha infatti inoltrato una richiesta di chiarimenti alla Regione Lombardia per capire se anche questo documento dovrà seguire ex novo l’iter burocratico, oppure se è possibile saltare alcuni passaggi, in modo da sveltire i tempi. Durante la conferenza stampa di stamani, a cui hanno partecipato anche il consigliere comunale Antonio Pagani e il nuovo segretario del PD di Cantù, Filippo Di Gregorio, si apprende che per adottare il Pgt, il documento dovrà ancora una volta esser sottoposto ai pareri della VAS (valutazione ambientale strategica), allungando notevolmente i tempi per l’adozione. Sono due, infatti, le conferenze VAS a cui il documento dovrà essere sottoposto. Questa procedura richiede minimo 60 giorni. Gli uffici, poi, dovranno redigere il cosiddetto rapporto ambientale e tenere conto di tutti i contributi e dei pareri espressi dalla VAS, fare le controdeduzioni e scrivere il rapporto. Successivamente, l’amministrazione dovrà convocare e sentire le parti sociali, prima di far approdare il documento in consiglio. Sempre entro il 31 dicembre, l’amminist

razione dovrà approvare anche il piano dei sottoservizi, che deve essere allegato al Pgt. Un lavoro, secondo Colombo, ancora “zoppo”, poiché i due professionisti incaricati dalla vecchia amministrazione Sala, hanno potuto redigere ben poco, non avendo a disposizione la bozza completa del documento principale. Colombo, sembra non avere dubbi: “Coordinare tutte queste cose entro il 31 dicembre è impensabile”.

Conseguenze in caso di mancata adozione

Il PD sostiene che, in caso di mancata adozione di un nuovo Pgt, quello oggi vigente perderà efficacia dal 1 gennaio 2013. Tutto ciò provocherebbe una stasi nella costruzione di nuovi edifici sia residenziali che produttivi, non si potrebbe modificare il PGR, non si potrebbero attuare interventi di ristrutturazione edilizia senza demolizione e verrebbe vanificato anche il “piano casa” deliberato solo poche settimane fa. In pratica si potrebbero solamente effettuare soltanto manutenzioni dell’esistente e gli interventi ammessi dal PRG per le aree boschive, i centri storici, aree attrezzate e lottizzazioni già approvate.

Le domande del PD

Considerato tutto ciò, il PD pone pubblicamente delle domande all’assessore Vincenzo Latorraca, alcune delle quali erano già state avanzate in una interrogazione del 5 ottobre a cui però, spiega Pagani, non è stata data mai risposta. Innanzitutto, chiedono come mai si comincia “a far trapelare sotto traccia che la data di adozione prevista dalla legge non sarà rispettata”. Chiedono, inoltre, di istituire un crono-programma, in modo da differenziarsi dalla precedente amministrazione. Inoltre, si chiede il perché non siano state contestate le parcelle pagate ai tre consulenti esterni, quando c’erano, a parere della Provincia, “errori o omissioni” presenti nei documenti forniti dai professionisti. Infine, a parere del Partito Democratico, l’amministrazione ha rinunciato a un caposaldo del programma elettorale: la partecipazione. Il risultato è che: “Si è lavorato in solitudine, e i tempi non saranno rispettati”. Il segretario Di Gregorio, sottolinea: “La partecipazione costa tempo, non c’è niente da fare. Questa è la vera preoccupazione. Non vorremmo che ogni emergenza venga risolta con la poca trasparenza”.

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