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"No a una sanità all'italiana". Nuova campagna sberleffo oltreconfine

In principio fu 'Bala i ratt', poi venne lo spot contro la manodopera del Bel Paese (il video e le foto). Adesso l'Italia viene presa come esempio negativo in vista delle consultazioni referendarie elvetiche, in programma il prossimo 28 settembre...

In principio fu 'Bala i ratt', poi venne lo spot contro la manodopera del Bel Paese (il video e le foto). Adesso l'Italia viene presa come esempio negativo in vista delle consultazioni referendarie elvetiche, in programma il prossimo 28 settembre, sul tema della sanità. La partita, in quel caso, si giocherà anche su alcune questioni legate alla cassa malati unica. In sostanza i promotori dell'iniziativa, si legge su bonus.ch:

chiedono una modifica della costituzione che preveda un'assicurazione malattia sociale, messa in atto da un organo nazionale unico composto da rappresentanti della Confederazione, dei cantoni, degli assicurati e dei fornitori di prestazioni. I premi dell'assicurazione malattia sarebbero decisi per cantone, stabilendo delle classi di reddito in base alle quali calcolare il premio. La gestione dei premi sarebbe controllata da agenzie cantonali e intercantonali, a loro volta stanziate dall'organo superiore nazionale previsto dalla modifica. Tali modifiche riguarderebbero l'assicurazione di base, mentre le complementari sarebbero mantenute conformi al sistema attuale.

Questioni interne, tecniche e politiche. Ma per non sbagliare gruppi di interesse economico si sono consorziati (si tratta di Economiesuisse, Curafutura, cliniche private svizzere, Società svizzera dei medici dentisti) per dare il via a una campagna che giochi per l'ennesima volta sul sentimento anti-italiano. Le azioni di marketing comparativo tra nazioni sono funzionate in passato, perché non oggi? Devono aver pensato.

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