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"Multe ai bar di Como, Ica spieghi in commissione"

La società Ica è attesa nella commissione affari generali del Comune di Como per dare spiegazioni sulla raffica di multe elevate ai titolari dei pubblici esercizi (soprattutto bar e ristoranti) della città. Il tema sta tenendo banco da una...

La società Ica è attesa nella commissione affari generali del Comune di Como per dare spiegazioni sulla raffica di multe elevate ai titolari dei pubblici esercizi (soprattutto bar e ristoranti) della città. Il tema sta tenendo banco da una settimana, da quando, cioè, Confcommercio Como ha reso noto che molti negozi hanno ricevuto l'intimazione di pagamento della tassa sulla pubblicità con relativa mora. Tra i casi spiccano alcuni che sembrerebbero "casi limite" sotto diversi punti di vista. C'è chi si è visto multato per avere esposto il menu fuori dal negozio e chi per avere utilizzato posaceneri con la scritta di una marca di un prodotto alcolico. Il Comune di Como è quindi finito nel mirino di numerose polemiche e accuse della categoria dei commercianti a causa delle multe che stanno arrivando dalla società Ica alla quale ha appaltato la riscossione dei tributi sulla pubblicità.

Ieri sera in consiglio comunale sono intervenuti sul tema tre consiglieri di opposizione: Diego Peverelli (Lega Nord), Laura Bordoli e Marco Butti (Gruppo misto). Oltre a contestare le modalità con le quali giungono le richieste di pagamento da parte di Ica e con le quali il commerciante multato può contestare tali richieste, è stato chiesto, in particolare da Laura Bordoli, che i responsabili di Ica si presentino in commissione per spiegare le motivazioni e gli aspetti tecnici che sono dietro alla pioggia di bollettini di pagamento inviati ai commercianti. Peverelli ha commentato: "Queste sanzioni assomigliano a un blitz vessatorio e punitivo, ingiusto oltre che impopolare". Il consigliere leghista ha inoltre aggiunto: "Alcuni esercenti saranno costretti ad affidarsi a consulenze legali per gestire un eventuale ricorso a una sanzione che ritengono ingiusta. Sarebbe giusto addebitare tali spese alla società che ha sbagliato a sanzionare".

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