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Troppa movida in piazza Mazzini, giro di vite sui bar

Il sindaco Stefano Bruni lo ha definito "un caso scuola". Quello di piazza Mazzini, nel cuore del centro storico, è in effetti il primo caso in cui a seguito di un rilevamento dell'impatto acustico rilevato da Arpa Lombardia i bar e le pizzerie...

Il sindaco Stefano Bruni lo ha definito "un caso scuola". Quello di piazza Mazzini, nel cuore del centro storico, è in effetti il primo caso in cui a seguito di un rilevamento dell'impatto acustico rilevato da Arpa Lombardia i bar e le pizzerie presenti dovranno attuare seri provvedimenti per limitare il rumore. Arpa ha constatato nei mesi scorsi che piazza Mazzini supera i limiti dell'inquinamento acustico. Il Comune - secondo quanto affermato dal sindaco questa mattina in occasione dell'incontro settimanale coi giornalisti - dovrà chiedere ai gestori di provvedere: "Se non lo faranno potrebbero andare in contro a limitazioni degli orari di apertura o al ritiro totale delle concessioni per il suolo pubblico". I titolari degli esercizi di piazza Mazzini hanno preferito per il momento non commentare. Il caso della piazza dove sta per aprire un nuovo locale si inserisce nel dibattito in corso in città sulla cosiddetta ordinanza antimovida che il sindaco si appresta a firmare per regoalmentare l'attività dei locali notturni più rumorosi. Guarda il video con le dichiarazioni del sindaco.

Parte2 - Dopo che ieri sera il consiglio comunale ha approvato un emendamento al bilancio (frutto dell'accordo tra maggioranza e minoranza) che chiede la istituzione di una commissione speciale per controllare l'attività della Ca' d'Industria, il sindaco Stefano Bruni ha affrontato le problematiche della casa di riposo e ha spiegato che una delle priorità dovrà essere quella di approfondire il dato statistico sull'assenteismo nella fondazione che, ha detto, è "dell'8%" mentre all'ospedale Sant'Anna è del 3,5. Bruni auspica una collaborazione con i sindacai, cosicché "chi vuole fare il furbo rimanga davvero solo". Bruni ha anche parlato di costi del personale e delle rette della casa di riposo.

Parte 3 - Parola d'ordine: tagliare, dove si può, i costi dell'amministrazione comunale. Per esempio limando le spese per il settore comunicazione. Ma sulla figura del direttore generale (figura non obbligatoria in un Comune) ricoperta dal segretario comunale Nunzio Fabiano, il sindaco Stefano Bruni ha dichiarato che non intende farne a meno.

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