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Monumento Libeskind, per la prima volta dibattito in consiglio

Per la prima volta il consiglio comunale di Como ha discusso del monumento dell'architetto Daniel Libeskind donato dall'associazione Amici di Como e approvato dalla giunta del sindaco Mario Lucini. Di questo si è parlato martedì sera nell'aula di...

Per la prima volta il consiglio comunale di Como ha discusso del monumento dell'architetto Daniel Libeskind donato dall'associazione Amici di Como e approvato dalla giunta del sindaco Mario Lucini. Di questo si è parlato martedì sera nell'aula di Palazzo Cernezzi. Occasione della discussione è stato un ordine del giorno che Alessandro Rapinese (Adesso Como) ha presentato durante il dibattito sull'assestamento di bilancio in corso in questi giorni in consiglio. Il documento presentato (e bocciato con la quasi totalità dei voti della maggioranza) chiedeva che il sindaco e la giunta interrompessero la procedura amministrativa per la realizzazione del monumento di Libeskind in attesa dell'esito del referendum che Rapinese sta cercando di indire (sta raccogliendo le 4.200 firme necessarie).

Il tema ha scaldato non poco gli animi e ha suscitato gli interventi sia nell'opposizione che nella maggioranza. Per Rapinese la giunta avrebbe potuto e dovuto fermare le procedure per la realizzazione sulla diga foranea dell'opera di Libeskind in attesa dell'esito dell'eventuale referendum (il comitato referendario da lui promosso sta raccogliendo le 4.200 firme necessarie)

Nella maggioranza a sostegno del referendum si è espressa in modo esplicito e netto solo la consigliera Eva Cariboni (Amo la mia città) tanto è vero che ha dichiarato di essersi voluta astenere dal voto sull'assestamento di bilancio (approvato solo dal resto della maggioranza) proprio a causa dell'opera Libeskind prevista nello stesso assestamento. Hanno espresso perplessità, in parte sostenendo l'iter referendario, Luigi Nessi (Paco-Sel) e Guido Rovi (PD) che ha dichiarato di appoggiare in teoria la posizione di Rapinese, ma di non poterla sostenere con l'approvazione del suo ordine del giorno perché non c'è certezza che vengano raccolte tutte le firme necessarie a indire il referendum: "Se fossero mancate poche firme avrei potuto appoggiare la richiesta di sospendere l'iter per la realizzazione del monumento". Rovi a margine del consiglio ha poi dichiarato a Quicomo: "Sono favorevole al referendum. Se sarà indetto andrò a votare".

Gianni Imperiali (Como Civica) ha sottolineato i costi elevati dell'eventuale referendum e ha puntato il dito sulle tempistiche di quello che sarà un referendum voluto da una minoranza di cittadini e che sarà indetto, per forza di cose, dopo che il monumento sarà ormai stato già realizzato.

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