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Lungolago: il cantiere delle paratie di Como compie 10 anni

Era l'8 gennaio del 2008 quando si diede il via ai lavori

8 gennaio 2008, Sacaim prende possesso del lungolago di Como. Sono passati 10 anni esatti ma la ferita più grande della città resta ancora aperta, in cerca di una soluzione definitiva dopo aver "seppellito" ben due sindaci: prima Stefano Bruni, che aveva avviato il cantiere delle paratie durante il suo secondo mandato; poi Mario Lucini, che aveva conquistato Palazzo Cernezzi convinto di mettere la parola fine alla questione. 

Così, dopo lo scandalo del muro, difeso persino postumo da Caradonna, dopo anni di fermo cantiere e una serrata lotta politica, nessuno si è reso conto di come la vicenda fosse dannatamente complicata. Nemmeno Lucini, che invece di arrendersi difronte a un progetto nato malissimo ha preferito presentare una variante finita subito sotto la lente d'ingrandimento dell'Anticorruzione.

Così, senza che si muovesse più un solo mattone, dopo gli stop di Cantone sono arrivate le denunce della corte dei conti, gli arresti e i processi dei dirigenti comunali, nuove udienze e persino un nuovo sindaco, Mario Landriscina, che avrà la fortuna, se così possiamo dire, di essere un attore non protagonista della terza serie del lungolago, quella che vedrà come interprete principale Regione Lombardia

Dopo le inferriate in parte rimosse, quel che resta oggi, oltre ai bellissimi rendering mai diventati realtà, sono le inchieste tutt'ora in corso e una valanga di milioni di euro gettati al vento. Nonostante le pezze applicate nei mesi scorsi - almeno per restituire una parte di vista del Lago di Como - dopo 10 anni abbiamo un lungolago che si presenta in uno stato decisamente peggiore rispetto a quello che subì il primo colpo di piccone. Il tutto per evitare le esendazioni del Lario, peraltro quasi inesistenti nell'ultimo decennio. 

Una vicenda che ha dell'incredibile, soprattutto se si pensa che ci vorranno ancora anni prima di tornare alla normalità. Ci saranno bambini nati nel 2008 che se va bene vedranno il nuovo lungolago quando inizieranno il liceo. Il fallimento della politica in questa vicenda è stato gigantesco e difficilmente perdonabile. In troppi hanno sbagliato e continuato a sbagliare creando un danno che va ben oltre quello dei moltissimi milioni investiti per non avere nulla se non un lungolago con le pezze. Per ridurlo così, a una sorta di colabrodo senza continuità, ci sono voluti due lustri. Come minimo ne occorrerà un altro per il taglio del nastro. Magari senza fuochi d'artificio, quelli della Ticosa non li abbiamo ancora dimenticati. 

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