Giorgia Meloni è venuta a Como per un incontro organizzato dal Pdl a Villa Geno ieri alle 14.30. Un'occasione non solo per presentare il suo libro "Noi crediamo -Viaggio nella meglio gioventù d'Italia", ma anche per dare il suo contributo alla campagna elettorale di Laura Bordoli, candidata sindaco del Pdl.

Nel suo accalorato discorso la Meloni ha fatto leva sulle qualità e capacità della Bordoli di conugare passione per la propria città e professionalità, candidata ideale da contrapporre al "vento dell'antipolitica". Al termine dell'incontro la Meloni ha poi risposto alle domande dei giornalisti e ha definito il Pdl comasco "una delle più belle realtà che abbiamo e che in questo caso, con la candidatura di Laura Bordoli è riuscita a mettere insieme visione del mondo, classe dirigente, storia politica con la professionalità della società civile. E' quindi una realtà che è riuscita ad allargarsi. E' un'esperienza assolutamente ottima". Nessun accenno al fatto che a Como il Pdl ha vissuto poche settimane fa una profonda spaccatura con la fuoriuscita dell'assessore Sergio Gaddi che ha si è candidato sindaco in Forza Cambia Como portandosi dietro numerosi pidiellini di area liberale. Ad ogni modo, a proposito dell'annuncio di Angelino Alfano, coordinatore nazionale del Pdl, che ha affermato che dopo le elezioni ci sarà "la più grande novitù politica" della storia d'Italia, viene più o meno spontaneo chiedersi se dopo il voto delle amministrative comasche il Pdl possa smettere di esistere. in tal caso, cosa potrà significare questo per il futuro dell'amministrazione comunale e della eventuale maggioranza qualora vincesse il Pdl? "Non mi pare che Alfano abbia detto che il Pdl smetterà di esistere - ha commentato la Meloni - ha detto che ci saranno delle novità sul Pdl che riguarderanno il Pdl".