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Sabato, 20 Aprile 2024
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Introdurre il referendum propositivo, la maggioranza boccia la proposta

Bocciata la proposta di Movimento 5 Stelle: introdurre nello statuto del Comune di Como l'utilizzo dei referendum propositivi e abrogativi e abbassare al 30% il quorum del referendum consultivo che già esiste. Ieri sera il consiglio comunale di...

Bocciata la proposta di Movimento 5 Stelle: introdurre nello statuto del Comune di Como l'utilizzo dei referendum propositivi e abrogativi e abbassare al 30% il quorum del referendum consultivo che già esiste.

Ieri sera il consiglio comunale di Palazzo Cernezzi ha discusso, a tratti animatamente, la mozione del pentastellato Luca Ceruti (nella foto in basso) che, tra l'altro chiedeva che le votazioni dei referendum comunali fossero fissate in coincidenza con altre votazioni (politiche o amministrative o altri referendum nazionali). luca-ceruti-2Alla fine, però, la proposta di Ceruti è stata bocciata con i voti contrari di tutta la maggioranza di centrosinistra (astenuto Vito De Feudis del PD e del sindaco Lucini). Vincenzo Sapere (Paco-Sel) si è detto contrario alla mozione "ma non certo ai referendum" spiegando che "non si può decidere in una mozione quello che deve essere invece discusso e deciso nella competente commissione consiliare. Piuttosto convochiamo al più presto la commissione per la modifica dello statuto".

Andrea Luppi (capogruppo del PD) ha spiegato di essere in linea di principio d'accordo con la mozione "ma altri consiglieri hanno evidenziato l'opportunità di procedere alle modifiche dello statuto attraverso lo strumento della commissione".

Giampiero Ajani (Lega Nord) si è rivolto ai consiglieri di maggioranza affermando che "nel programma elettorale Como Cambia Passo del sindaco Lucini si parla di "valorizzazione delle possibilità offerte dello strumento referendario" anche attraverso modifiche allo statuto. Invito i consiglieri di maggioranza a rileggere il programma elettorale".

Sulla bocciatura della sua mozione Ceruti ha commentato: "La maggioranza non ritiene la giunta in grado di introdurre le delibere che comunque il consiglio comunale deve avvallare. Le modifiche allo statuto comunale possono essere proposte solo con tempi biblici e discussioni epiche nonostante il parere favorevole del segretario generale. La giunta avrebbe potuto proporre l'istituzione di una commissione speciale, come risposta alla mozione. Ma la volontà politica di introdurre lo strumento referendario vincolante evidentemente non c'è.

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