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Imposta di soggiorno, l'opposizione abbandona l'aula

L'opposizione ha abbandonato l'aula durante la discussione sull'imposta di soggiorno in polemica con la maggioranza che ha bocciato (non all'unanimità) un emendamento presentato da Marco Butti (Pdl). A turno tutti i gruppi di opposizione hanno...

L'opposizione ha abbandonato l'aula durante la discussione sull'imposta di soggiorno in polemica con la maggioranza che ha bocciato (non all'unanimità) un emendamento presentato da Marco Butti (Pdl). A turno tutti i gruppi di opposizione hanno dichiarato di voler ritirare le loro firme da tutti gli emendamenti, compresi quelli che erano stati condivisi con la maggioranza. A quel punto, a più di mezz'ora dalla fine della seduta, la maggioranza avrebbe avuto campo libero per approvare la delibera che introduce la tassa di soggiorno, ma non è riuscita ad arrivare al voto. La discussione, pertanto, continuerà lunedì prossimo.

Polemica per l'emendamento bocciato

L'emendamento di Butti chiedeva che fosse stralciata dalla delibera la disposizione che prevede l'esenzione dal pagamento della tassa per quei turisti che vengono ospitati gratuitamente dagli alberghi. Insomma, se un hotel decide di invitare ed ospitare a titolo gratuito un visitatore, non è tenuto a chiedere il versamento dell'imposta di soggiorno. Secondo la minoranza si tratta di un'agevolazione discriminatoria. Non si capisce, ha spiegato più di un consigliere di opposizione, il motivo per il quale, per esempio, dipendenti pubblici che vengono a Como per fare un corso di formazione non debbano pagare la tassa di soggiorno, mentre se un funzionario pubblico si reca per motivi professionali in un'altra città, per esempio a Roma, deve pagare l'imposta. A fare infuriare l'opposizione è stata la motivazione che l'assessore al Bilancio, Giulia Pusterla, ha addotto alla contrarietà da parte della giunta alla proposta di Butti. Pusterla, infatti, ha spiegato che tale esenzione è stata contemplata per venire incontro alla richiesta di Federalberghi. Butti ha replicato affermando che "Federalberghi è contraria totalmente all'imposta di soggiorno". Come a dire: Federalberghi è contraria all'imposta, ma se un Comune la vuole proprio introdurre, almeno preveda l'esenzione per i visitatori ospitati gratuitamente. Esenzione, come detto, considerata ingiusta dall'opposizione. Ma non solo: anche tre consiglieri di maggioranza hanno votato a favore dell'emendamento che, però, è stato bocciato dal resto della maggioranza. A votare "sì" con l'opposizione sono stati Luigino Nessi e Vincenzo Sapere di Paco-Sel e Mario Molteni di Lista Per Como.

Più di un consigliere di opposizione, poi, ha criticato l'assenza da parte dell'amministrazione di una politica progettuale dal punto di vista turistico e l'assenza di una certezza sulla destinazione dei soldi derivanti dalla tassa di soggiorno (stimati in circa 600mila euro).

Opposizione fuori, ma la maggioranza si blocca

I consiglieri di opposizione sono usciti dall'aula in polemica poiché consideravano insensata la bocciatura all'emendamento di Butti. Hanno accusato la maggioranza di volersi impuntare a tutti i costi sulle loro posizioni e di non accettare i suggerimenti della minoranza nemmeno quando questi sono evidenti. Nonostante l'opposizione sia uscita tutta dall'aula e abbia rinunciato a discutere tutti i suoi emendamenti, la maggioranza si è arenata in una serie di problematiche più tecniche che politiche. Per esempio si è discusso a lungo circa l'opportunità o meno di discutere gli emendamenti che ormai erano già stati depositati dall'opposizione e che quindi erano inseriti nell'ordine del giorno, senza, però, che ci fosse in aula il consigliere proponente che la presentasse. Altra problematica l'assenza di alcune firme dei revisori dei conti. La discussione è stata sospesa e riprenderà lunedì prossima, ma l'opposizione ha già affermato che non intende partecipare più alla discussione sulla tassa di soggiorno.

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