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Il selfie dei renziani lariani alla Leopolda (che fissa nuova classe dirigente Pd)

Alle spalle potrebbero avere la cupola del Brunelleschi. Ma, nonostante il clima da gita, sono impegnati negli stati generali renziani alla Leopolda, ex scalo ferroviario, centro culturale eletto a pensatoio nobile per la nuova sinistra guidata...

Alle spalle potrebbero avere la cupola del Brunelleschi. Ma, nonostante il clima da gita, sono impegnati negli stati generali renziani alla Leopolda, ex scalo ferroviario, centro culturale eletto a pensatoio nobile per la nuova sinistra guidata dal premier.

Sono i puri e duri, i fedelissimi di Matteo Renzi nati sulle sponde lariane, sono il nucleo oggi apparentemente inossidabile della nuova e futura dirigenza democratica locale. Non ingannino, in quasi tutti i casi, le giovani età, di fatto si tratta delle donne e degli uomini più forti nella casa Piddì comasca.

Chiara Braga, deputato eletto al soglio del massimo organismo democratico, Stefano Fanetti, segretario cittadino del Pd gaffuriano di ferro (gaffuriano riferendosi al suo mentore, Luca Gaffuri, consigliere regionale) e prossimo (secondo alcuni) all'avvicendamento con Savina Marelli, attuale segretario provinciale, da poco assessore della giunta Lucini, che tra un anno dovrà lasciare. E poi il coordinatore dei giovani democratici comaschi, Tommaso Legnani (figlio di Stefano, presidente del consiglio comunale), il sindaco di Albese con Cassano, Alberto Gaffuri (gli va riconosciuto: renziano ante-litteram reduce dal recente mini golpe interno al partito sulla questione delle elezioni provinciali) e Daniele Lironi, assessore all'urbanistica sotto Paolo Furgoni a Cernobbio, considerato un altro astro nascente nel panorama politico locale (fu uno dei nomi presentati a Lucini quale papabile nuovo entrante prima del rimpasto di giunta nel capoluogo).

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