Fratelli d'Italia guarda lontano: mozione per una Grande Como
Proposta depositata dal consigliere De Santis: ecco di cosa si tratta
In consiglio comunale c'è chi sogna una Greande Como. Il consigliere di Fratelli d'Italia, Sergio De Santis, ha depositato un mozione che chiede a sindaco e giunta di promuovere un percorso di confronto tra istituzioni ed Enti al fine di immagina prima, realizzare poi, una Grande Como in cui i paesi limitrofi, cosiddetti di prima corona, possano unirsi da un punto di vista economico, territoriale, sociale, produttivo e non solo. In che modo realizzare questa unione? Ancora è presto per individuare la forma di "associazione" tra il capoluogo e la moltitudine di Comuni che ne costituiscono la cintura, ma è quello a cui dovrebbe portare l'iter auspicato da De Santis e dal suo gruppo.
Un capoluogo formato maxi: terzo in Lombardia
Essendo contigui tra loro, incluso il capoluogo, e presentando elementi potenzialmente integrati di caratterizzazione territoriale, i Comuni limitrofi rappresentano l’estensione ideale di una ipotetica "Grande Como", per un totale di abitanti pari a 55.322 che uniti alla popolazione residente della città capoluogo (83.320), porterebbe ad una popolazione complessiva di 138.642 abitanti, diventando così il terzo polo abitativo della Lombardia, dietro ovviamente Milano, con 1.366.180 residenti, e Brescia con 196.745 residenti, ma davanti a tutte le altre province lombarde.
I Comuni da "annettere"
I comuni confinanti, o detti di prima corona, con cui eventualmente dialogare saranno: Brunate, San Fermo della Battaglia, Lipomo, Cernobbio, Blevio, Tavernerio, Montano Lucino, Maslianico, Torno, Grandate, Capiago Intimiano, Senna Comasco, Casnate con Bernate.
Si ipotizza una super "Unione dei Comuni"
In quale modo e forma realizzare la Grande Como è ancora tutto da vedere. "Dal punto di vista amministrativo - commenta De Santis - vedo molto probabile, per non dire impossibile, una fusione tra Comuni, perché evidentemente ognuno sarebbe geloso, o meglio, orgoglioso della propria autonomia e indipendenza. Vedo però già più fattibile la forma dell'Unione di Comuni in versione. Ad ogni modo è davvero troppo presto per parlare della forma istituzionale che dovrebbe avere un ipotetico nuovo Ente".
I vantaggi
De Santis sintetizza i vantaggia che un Grande Como avrebbe per tutte le realtà che ne entreerebbero a fare parte: “Le ricadute in positivo di una aggregazione forte sono evidenti: la politica della mobilità e dei flussi di traffico verso il capoluogo, vera emergenza quotidiana; una sicurezza urbana congiunta che miri a prevenire i reati predatori; lo snellimento di molti processi burocratici e il conseguente miglioramento dei servizi ai cittadini; la stessa possibilità di accedere più facilmente ai finanziamenti europei. Sono tanti i problemi che potrebbero essere affrontati e risolti diversamente, se i soggetti coinvolti fossero accomunati dall’appartenere, con pari dignità, ad una comunità sovraordinata più ampia e coesa.”