Ieri in commissione Cultura a Palazzo Cernezzi è andato in scena un duro scontro tra l'ex assessore alla Cultura di Como, Sergio Gaddi (ideatore delle precedenti 9 grandi mostre di Villa olmo) e l'attuale assessore Luigi Cavadini della nuova giunta Lucini, alle prese con l'organizzazione della decima grande mostra dedicata al tema della "Città Nuova" (che ha in Sant'Elia il suo punto di riferimento). Gaddi ha attaccato Cavadini su più fronti, anche nel merito della qualità del progetto culturale della rassegna (che sarà inaugurata sabato 23 marzo). Gaddi ha lamentato la carenza di opere pittoriche, anche rispetto all'elenco che era stato annunciato nei mesi scorsi e che l'assessore insieme al curatore Marco De Michelis ha dovuto correggere a causa di alcuni mancati prestiti da parte di musei. "Il curatore dice che in tre mesi ha fatto il miracolo - ha commentato Gaddi - invece in tre mesi ha fatto il compitino di scuola". Gaddi ha poi chiesto a Cavadini di smettere di criticare il passato e le scorse grandi mostre. Dal canto suo l'assessore ha spiegato che ha sempre e solo risposto alle domande dei giornalisti senza voler alimentare alcuna polemica. Gaddi ha criticato l'assenza di una versione in inglese del catalogo della mostra (quello delle precedenti mostre era bilingue). Cavadini ha spiegato che per il momento è stato fatto solo in italiano ma non è escluso che venga stampato anche in inglese. Poi Gaddi ha precisato che durante la sua gestione le mostre erano organizzate rispettando tutte le regolari procedure senza utilizzare - come avrebbe lasciato intendere Cavadini durante la conferenza stampa di giovedì mattina - procedure anomale o illegittime. Cavadini ha spiegato di non avere mai affermato che la gestione di Gaddi abbia seguito procedure illegittime.