Abuso d'ufficio è l'ipotesi di reato, per ora a carico di ignoti, sulla quale sta indagando la Procura in merito all'organizzazione della grandi mostre di Villa Olmo. Insomma, si presume che sotto la lente d'ingrandimento della magistratura ci siano gli incarichi affidati ai diversi collaboratori esterni al Comune in questi nove anni di grandi mostre, cioè dal 2004 (anno di Mirò) ad oggi. Non è un caso che l'assessore alla Cultura del Comune di Como, Sergio Gaddi, in chiusura della conferenza stampa di presentazione della rassegna, questa mattina, abbia elencato tali collaboratori, uno per uno, compreso sua sorella Rossana Gaddi (responsabile della grafica di locandine e manifesti), difendendone le competenze: "Senza anche uno solo di loro le mostre non sarebbero state possibili. Le procedure di affidamento degli incarichi, ad ogni modo, sono state sempre leggittime e regolari". L'inchiesta della Procura, lo ricordiamo, è nata da un esposto presentato lo scorso 8 febbraio dal consigliere comunale Pasquale Buono.

Ma Gaddi si trova ad affrontare un'altra vicenda, quella politica. Dopo la sconfitta alle primarie del Pdl, contro Laura Bordoli, si rincorrono le voci di una sua possibile uscita dal Pdl. In effetti, la carriera politica di Gaddi, almeno a livello locale, rischia di essere definitivamente compromessa. Gaddi ha spiegato che non ha ancora deciso se uscirà o meno dal Pdl.