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Furbetti del cartellino, esplode il caso. Interpellanza dei 5 Stelle e reazioni di assessore e sindacato

Clima teso, quasi surreale nei corridoi di Palazzo Cernezzi all'indomani della pubblicazione del nostro servizio sui dipendenti del Comune di Como che dopo aver timbrato il cartellino al mattino anziché entrare in ufficio vanno al bar. Dal...

Clima teso, quasi surreale nei corridoi di Palazzo Cernezzi all'indomani della pubblicazione del nostro servizio sui dipendenti del Comune di Como che dopo aver timbrato il cartellino al mattino anziché entrare in ufficio vanno al bar. Dal servizio di Quicomo ha preso le mosse l'interrogazione di Luca Ceruti, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, che ha chiesto, nero su bianco, "quali provvedimenti si intende intraprendere qualora sia accertata una eventuale trasgressione dei dipendenti che abbiano avuto una condotta scorretta nell'uso dei “cartellini segnatempo” e che a tale condotta ne sia eventualmente scaturito il reato di truffa aggravata. Quali provvedimenti si intende intraprendere nei confronti dell'organo demandato al dovere di vigilanza qualora fosse accertato una eventuale trasgressione/condotta scorretta del caso in esame". Inoltre Ceruti ha chiesto che l'assessore di riferimento, cioè Savina Marelli, con delega al Personale, esprima la posizione dell'amminsitrazione.

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L'assessore Marelli lo ha fatto ai microfoni di Quicomo, affermando che “nessuno fino ad oggi aveva segnalato un simile comportamento da parte di qualche dipendente, o almeno nessuno lo ha mai segnalato a me personalmente”. Resta il fatto che i furbetti del cartellino ci sono anche nel capoluogo lariano, ma proprio per questo adesso che il velo è stato alzato qualcuno, forse, prenderà provvedimenti. “ Certamente ragioneremo immediatamente sugli accorgimenti da adottare – ha aggiunto l'assessore Marelli – affinché certe cose non possano ripetersi. E' nell'interesse di tutti i dipendenti comunali onesti e dell'immagine dell'amministrazione. Altrimenti il rischio è davvero che si faccia di tutta l'erba un fascio e che una persona si veda insultata solo perché è un dipendente pubblico, sebbene sia un onesto lavoratore”.matteo-mandressi

Se mai provvedimenti disciplinari dovessero essere presi nei riguardi di taluni furbetti i sindacati non si opporranno, come ha assicurato Matteo Mandressi della Funzione pubblica Cgil: “Può essere comprensibile la pausa di caffè nell'arco della giornata lavorativa, timbrare al mattino e andare al bar ancor prima di essere entrati in ufficio è un comportamento ingiustificabile. Detto questo, il contratto nazionale dei dipendenti pubblici contiene tutti gli opportuni strumenti disciplinari del caso. I dirigenti non devono fare altro che applicarli, noi non ci opporremo”.

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