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Elezioni comunali 2022

Rapinese entra nella storia: è il nuovo sindaco di Como

Per la prima volta un civico espugna da solo Palazzo Cernezzi e mette tutti i partiti all'opposizione

Distanza incolmabile: venti minuti dopo mezzanotte lo spoglio di 48 sezioni su 74 dava al 54% Alessandro Rapinese, in vantaggio sulla sua avversaria Barbara Minghetti. Un dato sufficiente ad anticipare la vittoria del civico. Con il sorgere del sole, è ormai certo, Rapinese si sveglierà da sindaco di Como.
Quella che sembrava una sfida impossibile è diventata storia. Sì, Rapinese è entrato nella storia perché è la prima volta che alla guida del capoluogo lariano, tradizionalmente ritenuto roccaforte del centrodestra, c'è un sindaco che non è appoggiato da alcun partito. Anzi, lui, Rapinese, i partiti li ha messi tutti all'opposizione. La sua maggioranza è composta solo ed esclusivamente da consiglieri eletti nella sua lista "Rapinese Sindaco", quella lista che Rapinese ha creato scegliendone accuratamente i candidati, uno per uno, così come ne ha esclusi altri strada facendo. 
Non è un mistero che molti attribuivano a Rapinese l'errore di avere allontanato dalla sua lista, per esempio, Ada Mantovani, la più votata alle elezioni del 2017, o Paolo Martinelli, anch'egli in grado di raccogliere numerosissime preferenze soprattutto nel quartiere di Tavernola.
Rapinese ha tirato dritto per la sua strada. Ha rifiutato sempre ogni accordo con qualunque partito. "O divento sindaco così, solo con la mia lista civica, o preferisco non governare". Alla fine è diventato sindaco, dopo averci provato in passato altre due volte (nel 2012 e nel 2017).
In questi 15 anni è partito praticamente dal nulla nel costruire la sua forza politica. Si è candidato nel 2012 con la lista Adesso Como e la lista No Logo riuscendo a portare nell'opposizione di Palazzo Cernezzi due consiglieri - lui e la Mantovani - poi ha capito che doveva metterci ancora di più la faccia e spendersi anima e corpo in prima persona e rafforzare la sua leadership e così il nome della sua lista è diventato "Rapinese Sindaco". 
A suon di proteste, polemiche e rimproveri verso gli avversari politici (spesso rimproveri che sfioravano l'insulto) Rapinese dai banchi dell'opposizione è sempre stato capace nel bene e nel male di far parlare di sé. Non è azzardato pensare che continuerà a far parlare di sé anche da primo cittadino, l'importante è che lo faccia solo "nel bene". Ha cinque anni di tempo per dimostrare di essere all'altezza di un simile storico risultato.

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